Bambina sola in classe a Pesaro e gli altri 60 in Dad

"Mia figlia Bianca e tutti i banchi vuoti"

La piccola Bianca fotografata sola in classe mentre fa lezione insieme ai compagni in Dad

La piccola Bianca fotografata sola in classe mentre fa lezione insieme ai compagni in Dad

Pesaro, 3 febbraio 2022 - Sola in classe, circondata da banchi vuoti. Anzi, sola in tutto il pianerottolo su cui si affacciano le altre due prime elementari. C’è un silenzio irreale lì dove di solito irrompe rumoroso il piccolo esercito di seienni della scuola Odoardo Giansanti di Pesaro. Di quell’armata con zaini in spalla e mascherine d’ordinanza, da qualche giorno è sopravvissuta solo lei, Bianca, mia figlia. Effetti del Covid e del rigido protocollo anti contagio che, in un curioso allineamento di date, tamponi e quarantene, ha finito per svuotare tre intere classi in un colpo solo. Tutti e sessanta a casa, in Dad, tranne una. Risultata positiva al virus, ma senza alcun sintomo, Bianca aveva finito i suoi "domiciliari" venerdì scorso. Dopo ore di lezioni passate a guardare compagni e maestre davanti allo schermo del computer, domenica sera stava già assaporando l’idea di tornare a scuola, di stare di nuovo vicino ad Andrea, Giovanni, Anita, Giulia, Ashraf e tutti gli altri, quando è piombato sulla chat di classe di WhatsApp, il "ferale" sms: "Due bambini hanno il Covid, anzi tre".

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E il bollettino non ha lasciato scampo. Ne bastano un paio col tampone positivo e l’intera classe è andata in Dad. Nel frattempo però erano stati condannati davanti allo schermo anche i primini delle altre due sezioni. L’unica scampata, a quel punto, era Bianca. Che non ha preso bene la notizia di avere tutta la classe, le maestre, l’intero piano per lei. "Se non c’è nessuno, voglio restare in Dad anche io" ha sbottato a caldo. "E tu invece vai" ho sentenziato senza possibilità di appello. Perché dieci giorni di scuola a casa, non sono una passeggiata per nessuno, né per i bambini, né per la famiglia. Dieci giorni di capriole, anzi, salti mortali tra lavoro, spesa, casa e tutto il resto. E fortuna chi, come noi, ha la possibilità di precettare almeno una nonna che ha affrontato il terrore del contagio, nonostante la tripla dose di vaccino, per mandare avanti l’intera carovana.

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E per fortuna, Bianca, come tutti i bambini, ha una miniera di risorse ed energie a cui attingere. Lunedì mattina ha preso il suo zaino in spalla e ci siamo dirette verso la scuola. Lì davanti, in un cortile senza nessuno, c’era la maestra ad accoglierla a braccia aperte. Bianca l’ha seguita per le scale e sono entrate in classe. Dal computer cominciavano a uscire una dietro l’altra le voci dei suoi compagni a casa. E dalle altre aule, quelle degli altri davanti allo schermo. E così, seduta al suo banco, anche in quel vuoto di amici, si è sentita meno sola. E ha di nuovo sorriso.