Bambino morto per l’otite, l'avvocato dell'omeopata: "Molta solidarietà dai pazienti"

Il legale del dottor Mecozzi sul suo assistito che sta continuando a lavorare come prima dopo la tragedia di Cagli. Fissato a martedì 6 giugno il colloquio all'Ordine dei medici

L’ospedale Salesi

L’ospedale Salesi

Cagli (Pesaro-Urbino), 5 giugno 2017 - "Il dottor Mecozzi ha ricevuto molta solidarietà dai suoi tanti pazienti dopo il caso del bimbo di Cagli che nessuno poteva prevedere che finisse in maniera tragica. Sono tanti quelli che hanno ancora fiducia in lui come medico, per quello che ha fatto nel passato e continua a fare". Così l'avvocato Maria Lucia Pizza, legale dell'omeopata pesarese che aveva in cura Francesco, il bambino di 7 anni morto il 27 maggio dopo molti giorni di malattia, per complicanze di un otite curata solo con metodi omeopatici dai genitori del piccolo, su consiglio di Massimiliano Mecozzi.

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Sia Mecozzi che il padre e la madre di Francesco, commercianti di Cagli, sono indagati per omicidio colposo dalla Procura di Urbino. "Il mio cliente, che non è stato ancora sentito dai magistrati - sostiene il legale - ha ripreso a lavorare e sta lavorando come prima della tragedia, e questo perché ha la stima di molte persone nel suo territorio e ha curato anche casi gravi nel corso della sua carriera". E aggiunge, rispondendo al nonno e ai familiari di Francesco che avevano chiesto che l'omeopata venisse "fermato" per le sue responsabilità : "Io comprendo il dolore dei parenti del bambino, per tutto quello che è accaduto , e per un esito drammatico che nessuno poteva prevedere. Ma occorre svolgere accertamenti e approfondimenti su quello che è effettivamente avvenuto, prima di poter arrivare ad una conclusione. Ed è quello che gli inquirenti stanno facendo". 

Ancora non è stato fissato l'interrogatorio di Mecozzi da parte della Procura di Urbino. Domattina invece, martedi 6 giugno, l'omeopata sarà sentito dal presidente dell'Ordine dei medici di Pesaro e Urbino.

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