Bambino morto per l’otite, l'omeopata non risponde all'Ordine dei Medici

Il dottor Mecozzi ha chiesto di posticipare l'audizione di 20 giorni. Ha tempo 5 giorni per presentare una memoria

L'avvocato Enzo Carrella (a sinistra) e l'omeopata Massimiliano Mecozzi

L'avvocato Enzo Carrella (a sinistra) e l'omeopata Massimiliano Mecozzi

Pesaro, 6 giugno 2017 - Doveva essere ascoltato dal presidente dell'Ordine dei medici di Pesaro e Urbino. Non ha voluto parlare nemmeno con lui. Il dottor Massimiliano Mecozzi, accusato di omicidio colposo per la morte del piccolo Francesco di 7 anni, ucciso da un'otite che il dottor Mecozzi ha curato con l'omeopatia, ha chiesto di posticipare di venti giorni l'audizione.

Ha ottenuto dall'Orcine (presidente Paolo Maria Battistini) di rinviare di soli cinque giorni, entro i quali presentare una memoria scritta. All'uscita, Mecozzi non ha voluto rispondere alle domande di giornalisti perché indagato mentre il suo avvocato Enzo Carrella ha spiegato che il dottor Mecozzi non ha mai impedito ricoveri ospedalieri così come riportati dai giornali e dalle dichiarazioni della famiglia Bonifazi, per poi dichiarare di attendere di vedere qualche carta d'indagine. Ha smentito anche coinvolgimenti di Mecozzi in sette religiose.

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Il medico, che ha ricominciato a lavorare la settimana scorsa, secondo l'avvocato ha ricevuto numerose prove di solidarietà da parte dei suoi pazienti

Alla domanda se non avesse qualcosa da dire alla famiglia Bonifazi, il medico si è rifiutato ancora una volta di rispondere mentre l'avvocato Carrella ha spiegato che il silenzio del suo assistito vuol essere una forma di rispetto verso la famiglia Bonifazi. 

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Ancora non è stato fissato l'interrogatorio di Mecozzi da parte della Procura di Urbino. Sia Mecozzi che il padre e la madre di Francesco, commercianti di Cagli, sono indagati per omicidio colposo dalla Procura di Urbino.

 

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