Banca di Pesaro, che numeri Utili al top nel bilancio del 2022

La prossima settimana i conti saranno sottoposti all’assemblea dei soci, che intanto sono diventati oltre 2.700. Il presidente Tonucci: "Dati straordinari". Il direttore Benedetti: "Legami forti con famiglie e imprese".

Banca di Pesaro, che numeri  Utili al top nel bilancio del 2022

Banca di Pesaro, che numeri Utili al top nel bilancio del 2022

"Siamo nati in una parrocchia nella periferia della città, essere una realtà locale è sempre stata la nostra forza, nonché quello che ci rende unici e ci permette di operare sul territorio in modo efficace e mirato. Non abbiamo alcuna intenzione di cambiare. Oggi i soci sono diventati oltre 2.700, la banca conta ben 10 filiali, ma non è cambiata la mission: consolidare la presenza urbana e il rapporto con famiglie e imprese". Basterebbe che il direttore generale Paolo Benedetti ripetesse queste sue considerazioni venate d’orgoglio e anche di epica perché l’assemblea dei soci di Banca di Pesaro di Credito Cooperativo del prossimo 29 aprile approvi il bilancio del 2022. Naturalmente questa parole poggiano sulla roccia salda dei risultati economici ottenuti nel 2022: 818 milioni di euro di raccolta complessiva con un più 7%; impieghi saliti a 755 milioni con un più 3,2%; particolare incremento dei mutui per la prima casa; crescita esponenziale di utile al lordo delle imposte più che triplicato rispetto al 2021, toccando quota 5,6 milioni. Il patrimonio netto sale a 62.028 milioni di euro, con un più 4%: gli impieghi verso la clientela a 690.900 euro, con un più 3,2%; i fondi propri a 64.649 euro, più 2,4%; il Roe con un più 5,3% sale oltre il 7%.

"Si tratta di numeri straordinari e conseguenti al nostro modo di fare banca, soprattutto se visti nell’ottica della congiuntura che stiamo vivendo", commenta il presidente dell’istituto Massimo Tonucci. Significa che Banca di Pesaro resta competitiva rispetto ai grandi player del credito. "Perché oltre ai fattori immateriali – spiega Benedetti – l’attività retail può fare affidamento sulla qualità e preparazione delle nostre risorse umane, ben 90 professionisti a disposizione dei nostri clienti". Il rapporto tra questi ultimi e l’istituto finanziario da sempre rappresenta un punto cardine nell’attività della banca e questo, dice la dirigenza, è ben visibile dal dato, non secondario, del rapporto tra le sofferenze e gli impieghi netti che è dello 0,55%, contro una media italiana che sfiora l’1%. Benedetti è da poco più di quattro anni alla direzione della Banca di Pesaro, e diverse sono state le sfide da affrontare: dal Covid alla moratoria sui mutui, dalla crisi russo-ucraina al blocco della cessione del credito. "Questo risultato – sembrano dire insieme Benedetti e Tonucci – è conseguenza della capacità di rispondere velocemente ai tanti modelli produttivi e di sviluppo in cui si articola l’area del pesarese, guardando al benessere della collettività piuttosto che a singoli indicatori come il Pil". L’orgoglio di essere diversi?

f.b.