Banca d’Italia, dietrofront Il palazzo torna in vendita

L’agenzia delle Dogane ci ha ripensato, il nuovo direttore ha altre strategie. Tutto ai nastri di partenza: ma le manifestazuioni d’interesse continuano.

Banca d’Italia, dietrofront  Il palazzo torna in vendita

Banca d’Italia, dietrofront Il palazzo torna in vendita

Dietrofront sulla sede di via Rossini di Banca d’Italia. L’ufficio delle Dogane ed i Monopoli di Stato, che avevano sottoscritto un accordo appena sei mesi fa per entrare in possesso dell’immobile, hanno fatto marcia indietro. Il preliminare "che non era ancora perfezionato", è stato stracciato e da ormai più di una settimana il blocco di via Rossini è tornato sul mercato. La stima è rimasta invariata, e cioè circa due milioni e mezzo di euro. Nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno, subito dopo la stipula dell’accordo tra Banca d’Italia e Monopoli, nell’edificio che dà su piazzale Aldo Moro si erano alternati sopralluoghi e visite all’interno dell’immobile dal personale delle Dogane provenienti sia da Ancona che da Bologna. Gran traffico e poi è calato il silenzio. "Questo perché sono cambiati i vertici dell’Agenzia delle Dogane – fanno sapere da Bankitalia di Ancona – per cui sono cambiate anche le strategie. E il nuovo direttore ha praticamente bocciato le pianificazioni che aveva fatto il suo predecessore".

Nella sostanza se i Monopoli l’avessero acquisito sarebbero ’traslocati’, attraverso un accorpamento, nella sede di via Rossini il personale ora in carico in via Cecchi angolo via Calata Duilio – immobile in affitto dai Berloni della Fox – e quindi anche quelli dei Monopoli di Stato che ora sono in viale Mameli, oltre quelli che erano in forza alla sede di Fano: in totale poco meno di una ventina di persone. Una situazione di stallo tanto che prima che l’immobile tornasse al punto di partenza e cioè alla Banca d’Italia, davanti al cancello d’entrata dello stabile il bar dell’Astra è tornato a posizionare i suoi tavolini per chi gradisce fare colazione o aperitivi all’aperto.

Quindi tutto un piano messo in piedi dalle Dogane con tanto di laboratori analisi nel piano sotterrato, è andato in fumo. Per cui si è tornati al punto di partenza per la vendita di questo immobile che è in una posizione strategica nel cuore della città, a mezza strada tra piazza del Popolo e la zona mare.

Benché sia stato edificato con una specifica funzione e cioè quella di una banca con il salone centrale libero e con tutti i box-uffici che giravano a ferro di cavallo e con i caveau nel piano interrato, l’interesse non è diminuito perché da Banca d’Italia aggiungono anche "che stanno arrivando delle manifestazioni di interesse che ora vanno valutate", anche se non si specifica che gli interessamenti sono arrivati da enti pubblici oppure privati. Va detto che uno dei gruppi che per primo aveva messo gli occhi su questo immobile è stato il gruppo d’abbigliamento "Zara", quindi si erano interessati anche alcuni professionisti sia per ricavarci appartamenti sia per realizzarci un hotel. Tutto al punto di partenza, così come resta al palo anche tutto il blocco del "Bramante" per il quale nessuno va a bussare a Cassa Depositi e Prestiti per comprarlo.

m.g.