Banca Marche, dato l'esempio col 'parco buoi'

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Banca Marche

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Pesaro, 25 novembre 2015 - Fa un certo effetto vedere il dipendente di Banca Marche con le lacrime agli occhi perché tra azioni e obbligazioni ha perso decine di migliaia di euro e con lui parenti e pure qualche amico che nel corso degli anni hanno investito in azioni e in obbligazioni definite ‘sicure’ da chi le vendeva (e le comprava). Fa un certo effetto e spiega perché certe dichiarazioni di giubilo sul sacrosanto salvataggio dell’istituto di credito regionale appaiono ancora una volta fuori luogo e misura.

Altro che metafore calcistiche sulla rinascita con annesso posizionamento nei piani alti della classifica bancaria. L’operazione messa in piedi da Bankitalia con il placet del governo è servita solamente a proclamare la morte della vecchia banca con annesso pagamento del solito ‘parco buoi’ dei risparmiatori. La Nuova Banca Marche è già sul mercato, con tanto di dichiarazione ufficiale della sua creatrice (Bankitalia). Se va bene sarà acquisita dai francesi del Credit Agricole tramite Cariparma, se va male lo spezzatino è assicurato, un pezzo qua e un pezzo là per far tornare indietro i soldi ‘prestati’ dal sistema bancario.

Gli acquirenti saranno gli stessi che avrebbero sborsato cifre sicuramente superiori nel 2005 per comprare l’istituto com’era messo allora. Ma i soliti ‘autonomisti’, compresi tanti imprenditori, fecero di tutto per mantenere indipendente la banca con i risultati che sono, ora, sotto gli occhi di tutti. E anche l’altro lato positivo dichiarato del salvataggio - il mantenimento dell’occupazione - appare più che altro una dichiarazione di intenti. Fanno male i sindacati a sbandierare le rassicurazioni ottenute. Anche le Fondazioni avevano ottenuto delle rassicurazioni sulla banca... Avete visto come è andata a finire.

Diciamo la verità azioni ed obbligazioni dei 4 istituti, finiti nel vortice delle inadempienze politiche e bancarie del sistema italiano sono stati sacrificati alla necessità di Unione Europea e Bce di dare un esempio che la ricreazione è finita anche in Italia. Che non c’è più (come invece hanno potuto fare allegramente Germania e Spagna) il ‘paga Pantalone’ classico. Che è finito il tempo delle cuccagne (prodotti 200 miliardi di crediti deteriorati) e della ricchezza assicurata. Cosa volete che siano 50mila marchigiani appartenenti alla classe media, depredati dei loro risparmi per Bankitalia, di fronte a questo ‘messaggio’ più generale? Attenti, ora anche le banche possono fallire e i clienti ‘pagare’.

Nulla sarà come prima, compreso il fatto che la politica esce una volta di più sconfitta e ridimensionata. Ora comincerà la ricerca delle responsabilità, ma c’è l’intera classe dirigente marchigiana coinvolta in questa vicenda. In un modo o nell’altro. Sarà difficile trovare qualcuno che può lanciare la prima pietra.