di Tiziana Petrelli
L’ennesimo boato ha sconquassato il sonno nel quartiere, svegliando di soprassalto gli abitanti di via Brigata Messina. Era circa l’una, l’altra notte, quando una ragazzina fanese di 23 anni alla guida di una Citroen che percorreva la via in direzione sud, per cause ancora da accertare, giunta in prossimità del civico 32 si è schiantata contro un albero finendo la sua corsa contro un palo dell’illuminazione pubblica. Ancora una volta i residenti sono scesi in strada in pigiama e ciabatte, con i volti assonnati illuminati dai lampeggianti blu di polizia, ambulanza e vigili del fuoco.
"Basta, non ne possiamo più. Questo tratto di strada è molto pericoloso e nessuno fa niente. Da anni noi residenti chiediamo l’intervento di chi di dovere, ma nulla. Neppure le proteste messe in atto hanno sortito effetto" sbotta Francesco Uguccioni, compagno di quella farmacista che circa un anno fa si era fatta promotrice di una petizione, dopo aver stampato e affisso dei cartelli con limite di 30 (come quelli che ‘troneggiano’ già lungo la via) agli alberi di questa trafficatissima strada di collegamento tra Centinarola e Fano, perché nessuno possa dire di non aver visto il limite. Una provocazione per chiedere la presenza di una pattuglia, o degli autovelox e o dei dissuasori di velocità: un deterrente valido dal momento che il limite apposto non viene rispettato.
"Era mezzanotte passata – racconta Uguccioni – quando un boato ha costretto noi residenti a scendere in strada per verificare cosa fosse accaduto. Un’auto che transitava in direzione Fano ha inspiegabilmente urtato il tiglio della corsia opposta sradicandolo. Per fortuna in quel momento non passava nessuno e non sono state coinvolte altre persone. La conducente era cosciente ma in evidente stato confusionale. Il Boato, il fumo nero dalla macchina, l’albero a terra, la macchina di traverso… I residenti di questo tratto di via brigata Messina, già da anni, dopo ripetuti incidenti, chiedono l’intervento di chi di dovere".
Anche per Gianluca Ilari (Lega) è necessario mettere in sicurezza quella via, pericolosa per i pedoni ma anche per le biciclette. "La situazione di totale incuria della ciclabile lungo il cavalcavia di Via Brigata Messina che porta a Centinarola è ormai passata da una questione di decoro ad un concreto rischio per l’incolumità dei cittadini - dice il capogruppo in consiglio comunale -. Sebbene ci siano state numerose segnalazioni, oggi percorrere in bici quel tratto di strada è seriamente pericoloso. La pavimentazione lato nord, realizzata con pannelli metallici, è completamente sconnessa e fra un pannello e l’altro, in alcuni punti, c’è così tanta distanza da far sembrare il transito una vera e propria gincana. Il pericolo di cadere e farsi male è molto concreto. La pavimentazione lato sud invece, realizzata in cemento, presenta dei fori rimasti aperti lungo tutta la sua lunghezza. Siano destinati allo scolo dell’acqua o ad una futura illuminazione, dovrebbero essere chiusi con apposite griglie in modo da rendere la pavimentazione il più continua possibile".
La situazione è tale che si preferisce percorrere il cavalcavia sulla stessa carreggiata delle auto e non utilizzare la ciclabile accanto, tant’è che spesso gli accessi in entrambe le direzioni sono usati come parcheggi. "Chiediamo all’amministrazione di mettere mano al problema nel più breve tempo possibile - incalza Ilari - e fare in modo che alla riapertura delle scuole, tutti i bambini di Centinarola possano andarci in bici e in sicurezza".