
Ogni società under 13 marchigiana giocherà con il nome di una delle trenta squadre americane. Domenica al PalaCarneroli il sorteggio
In principio ci fu George Mikan, prima stella di un movimento ancora pionieristico, poi arrivarono gli invincibili Boston Celtics di Bill Russell, il mirabolante Wilt Chamberlain e i difficili anni ‘70, prima della rinascita della lega sulle ali dell’eterna sfida tra i Los Angeles Lakers e gli stessi Celtics, con Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar e Larry Bird, infine cominciò l’era delle star globali, inaugurata da Michael Jordan e i Chicago Bulls, passata per campioni come Kobe Bryant, LeBron James, Kevin Durant e Stephen Curry e arrivata ai recentissimi anni, con la carica dei talenti europei.
Da sempre, la Nba (National basketball association), principale campionato di pallacanestro statunitense, attira i migliori giocatori del mondo e ogni giovane cestista sogna di poterci giocare. Tuttavia, visto che non sempre Maometto riesce ad andare alla montagna – anzi, è assai raro, dato che poche decine di giocatori all’anno entrano nella lega –, parafrasando e ribaltando il proverbio, la montagna ha deciso di andare da Maometto. Essa si presenterà ai giovani giocatori e giocatrici marchigiani domenica 26 gennaio alle 11, a Urbino, nella forma del Draft event della “Junior Nba Fip Under 13 Championship“.
Andiamo per ordine: la Nba sta investendo per diventare un movimento sempre più radicato anche in Europa e per il terzo anno di fila sponsorizzerà i campionati under 13 in corso – il primo livello giovanile, per età, dopo il minibasket – regionali e nazionale. Così, ciascuna squadra rappresenterà nel torneo una delle 30 franchigie Nba e, per decidere gli abbinamenti tra i club locali e le società statunitensi, ogni regione ospita un sorteggio, detto Draft per richiamare il nome dell’attesissimo evento che precede la stagione Nba.
Dopo le prime due edizioni svolte tra Pesaro e Ancona, per il 2025 la Federazione italiana pallacanestro Marche ha scelto Urbino. "Vista la capacità del PalaCarneroli di ospitare eventi, appena mi sono messo in contatto col presidente Biondini si è parlato di organizzare subito un’iniziativa in città – dice Gian Franco Fedrigucci, assessore agli Eventi sportivi –. Tramite il sorteggio, distribuiremo le divise ufficiali delle squadre Nba a ciascuna società, che le indosserà per giocare il torneo e assocerà il proprio nome a quello di una franchigia statunitense. Il mio intento e quello dell’assessore alle Strutture sportive, Marianna Vetri, è di ospitare più eventi possibile nei nostri impianti, per far conoscere Urbino anche attraverso lo sport. Sono grato al presidente Biondini: sarebbe facile considerare solo le città più grandi, ma la sua sensibilità lo porta pure qui".
A dare i numeri del prossimo Draft è stato lo stesso presidente della Fip Marche: "Avremo 47 squadre maschili e 11 femminili, quindi ci aspettiamo una presenza nutrita. Il sorteggio avverrà tramite un dispositivo apposito, mentre un maxischermo mostrerà gli abbinamenti. Ogni società disputerà il campionato sotto al nome della franchigia a cui sarà accoppiata, ma, essendoci più squadre rispetto alle 30 statunitensi, ci saranno anche dei doppioni. Man mano, consegneremo l’abbigliamento ufficiale, che i giocatori e le giocatrici indosseranno in partita dal 2 febbraio".
A maggio ci sarà la finale del torneo regionale, che determinerà chi andrà agli spareggi per entrare tra le otto squadre italiane che si giocheranno il titolo nazionale. I campioni italiani riceveranno anche un anello, come succede negli Usa ai giocatori che vincono il titolo Nba. "Con Fedrigucci – conclude Biondini – si è creata subito la chimica giusta e penso che la collaborazione continuerà. Anche perché, oltre ad aumentare il numero delle squadre femminili – obiettivo che mi sono dato, e vi assicuro che ci riusciremo –, voglio accostare lo sport a eventi culturali e sociali, per far crescere ragazzi e ragazze anche sotto ad altri punti di vista. L’abbinamento è importante, nelle Marche abbiamo tante bellezze che possiamo veicolare, non a caso siamo qui a Urbino".
Nicola Petricca