Baskin significa integrazione

Negli ultimi anni in Italia si stanno realizzando tanti progetti per permettere ai ragazzi disabili di praticare discipline sportive perché lo sport aiuta tutti a conquistare fiducia in se stessi attraverso piccole conquiste quotidiane che costruiscono nel tempo forza e coraggio. Quando si inizia una sfida non si sa mai dove si arriverà in un futuro. Chissà se fra cinque anni non vi ritroverete una medaglia al collo? Noi alunni della Manzoni conosciamo il baskin, nuova attività sportiva nata a Cremona che si ispira al basket, ma ha caratteristiche particolari ed innovative, con dieci regole che permettono a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra, composta sia da ragazzi che da ragazze. Ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello; quando si passa la palla a un compagno con disabilità (fisica eo mentale), questi può scegliere tra canestro alto e basso e ha 10 secondi di tempo per tirare. Per regolamento il contributo di ogni ragazzoa all’interno della squadra viene valorizzato e il risultato finale dipende veramente dall’azione di tutti. Noi qui a Pesaro abbiamo la squadra Lupo Galaxy Pesaro che ha già vinto 6 campionati e 3 qualificazioni alle rassegne nazionali. Addirittura ha organizzato un camp estivo dedicato al baskin e si prepara a raccogliere 12 squadre da tutta Italia per un torneo pesarese in estate. In conclusione il baskin non è solo uno sport, è soprattutto integrazione.