"Basta scaricare i malati su Marche nord"

La protesta dei sindacati dopo l’aumento a Galantara dei posti letto, da 36 a 48: "Ma perché l’ospedale di Civitanova resta chiuso?"

Un’informativa dall’area vasta ha comunicato ai sindacati Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica che la Rsa Galantara, convertita in Rsa Covid, avrebbe aumentato la dotazione di posti letto dedicati al Covid. Questi da 36, infatti, sono diventati 48. Un aumento secco di dodici posti letto al servizio di quanti, curati dal Covid negli ospedali di Marche Nord, avendo un quadro clinico complesso, prima di tornare a casa, necessitano di una assistenza prolungata all’interno di una Rsa. Perché così tanti – hanno chiesto Vania Sciumbata (Cgil); Angelo Aucello (Uil) e Alessandro Contadini (Cisl) – cosa sta succedendo?".

Ascoltata la risposta, "sarebbe stato meglio non chiedere visto il brutto film, in parte già visto, che c’è stato prospettato. Ad oggi è su Marche nord che si sta scaricando la maggior parte della gestione dell’emergenza Covid", chiosa Sciumbata. "Durante l’incontro con i dirigenti dell’Area vasta, infatti abbiamo saputo che ad oggi la Regione non ha attivato il Center Hospital Covid di Civitanova Marche. Perché è chiuso? – osserva Aucello dando voce alle perplessità dei colleghi. "Siamo davanti alla quarta ondata. I contagi stanno salendo: solo Tavullia, che risente dei contagi della Romagna, oggi (ieri per chi legge) conta 67 positivi. Quindi è chiaro che bisogna agire in fretta, assumendo nuovo personale per dare il ricambio e decongestionare le strutture di Marche Nord, aprendo quelle del sud delle Marche. Cosa si aspetta ad aprire il Centro Covid di Macerata? Perché, come in passato, si sceglie di sovraccaricare Marche nord?". Secondo i sindacati "con una gestione del Covid che grava solo sulla provincia di Pesaro Urbino – dicono – vuol dire impattare negativamente sugli altri servizi, a cominciare dalla trattazione di patologie diverse dal Covid. Per effetto domino la gente che non trova risposte nelle strutture ordinarie si riversa al pronto soccorso, che sappiamo essere già in sofferenza. Insomma è un cane che si morde la coda. Inoltre non è pensabile alimentare una mobilità incrociata di pazienti: i maceratesi curati a Pesaro e i pesaresi, perché non c’è più posto, verranno curati nel sud delle Marche". Per Sciumbata la prima azione da fare sarebbe quella di "aprire Civitanova Marche e prevedere nelle altre province delle strutture residenziali, da attivare appena i numeri l’avessero reso necessario: non può la Rsa di Galantara rispondere ad oltranza: il personale è stremato da due anni di sovraccarico di lavoro. L’azienda per rispondere all’attuale gestione non esclude la sospensione delle ferie. Ma a chi deve smaltire le ferie del 2020 non gli si possono chiedere ulteriori sacrifici senza una strategia di lungo corso".

Un limite quest’ultimo sottolineato anche da Aucello: "Facendo la rotazione del personale recuperato da Pergola, Fossombrone e Mondavio con questi ritmi non si può pensare di andare oltre al 15 dicembre. Dopo? Non si può improvvisare. Ecco perché siamo preoccupati. Quello che come sindacati chiediamo è un piano di assunzioni con lo scorrimento delle graduatorie per infermieri e operatori sanitari; chiediamo nuove assunzioni a tempo indeterminato"

Solidea Vitali Rosati