Questa mattina si saprà che fine farà il marchio della Berloni cucine. Perché oggi ci sarà l’asta. Il curatore Leonardo Crescentini, che da anni è dietro a questo tormentone, ha nelle mani una offerta vincolante di 2 milioni e 100 mila euro per questo brand del settore legno arredo. La ditta interessata ad aggiudicarsi il marchio è del Veneto e quindi con molta probabilità se non ci saranno sorprese la Berloni emigrerà. Ma non è da escludere che all’ultimo momento possa presentarsi anche il taiwanese Wang che aveva presentato una proposta di concordato in continuità, poi respinta dal tribunale anche perché la fabbrica non era più in produzione.
Dalle indicazioni che filtrano sembra comunque di capire che questo marchio di grande notorietà sul territorio nazionale, ma anche all’estero, molto probabilmente non avrà più nulla a che fare con Pesaro. Di quel triangolo delle cucine formato da Scavolini, Berloni e Febal, che aveva fatto del comparto pesarese uno dei punti di forza a livello nazionale, a questo punto rischia di rimanere la sola Scavolini perché la Febal dopo l’acquisizione da parte del gruppo Colombini di San Marino, la produzione è stata trasferita nella repubblica del Titano.