Berloni in liquidazione, oggi lo sciopero. Ricci: "Siamo vicini ai dipendenti"

La mobilitazione di 85 lavoratori, davanti agli stabilimenti della Chiusa di Ginestreto

Berloni in liquidazione, lavoratori in sciopero (Fotoprint)

Berloni in liquidazione, lavoratori in sciopero (Fotoprint)

Pesaro, 29 novembre 2019 - "Siamo ancora sotto choc, una grande batosta e soprattutto inaspettata. L'azienda nel corso degli ultimi 5 anni ha sempre aumentato il fatturato, soprattuto in Italia, pagandoci gli stipendi sempre regolarmente. La notizia della liquidazione è stata una vera e propria doccia fredda. Dobbiamo cercare, in tutti i modi, di tenere il marchio qua e soprattutto di salvaguardare i nostri posti di lavoro".

Sono ancora increduli gli 85 dipendenti della Berloni, che questa mattina, hanno scioperato davanti ai cancelli dello stabilimento dopo aver saputo che due dei tre soci taiwanesi, e quindi la maggioranza del pacchetto di controllo della fabbrica, hanno deciso di mettere in liquidazione la società. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, li ha raggiunti, accompagnato dal consigliere regionale Andrea Biancani. "Una notizia del tutto inaspettata, in verità non legata alla produzione - ha detto Ricci, di fronte ai lavoratori riuniti - . L’azienda stava andando meglio, era riuscita ad alzare di nuovo la testa dopo anni di difficoltà".

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Per il sindaco, dunque, "una strana vicenda, legata ai soci taiwanesi che improvvisamente decidono di mettere in liquidazione la società. Pare per discussione societaria e diversità di vedute all’interno della proprietà". Ora, spiega Ricci agli operai, "cercheremo un canale per parlare con la proprietà, in modo da capire subito se la decisione è irreversibile o meno. Se non lo è dobbiamo immediatamente aprire un tavolo anticrisi. Perché bisogna assolutamente mantenere i posti di lavoro. E salvare un marchio storico del territorio. Lo abbiamo fatto nel 2013 (Ricci seguì la vertenza all’epoca da presidente della Provincia, ndr), ci riproveremo anche adesso. Non mollando di un millimetro per gli operai, per l’azienda e per salvaguardare un marchio che può dare ancora tanto all’economia pesarese".

Poi aggiunge, uscendo dal picchetto: "Proprietà e liquidatore sono i primi due incontri che vogliamo mettere in agenda. Di sicuro cercherò in queste ore la famiglia Berloni, con cui abbiamo mantenuto un contatto costante negli anni, per farmi raccontare anche il loro punto di vista. Poi siamo a disposizione dei sindacati (presenti davanti ai cancelli, ndr) per aprire il tavolo anticrisi. Perché se la scelta non è rimediabile, va aperta la fase due. Ovvero garantire i lavoratori con gli ammortizzatori per sostenere le difficoltà. E guardare a nuovi potenziali acquirenti che abbiano gli stessi nostri obiettivi: salvaguardare il marchio e mantenere posti di lavoro. Favorendo magari anche un contatto con il liquidatore". Il sindaco  si aggiornerà all’inizio della prossima settimana con i sindacati: "Siamo vicini ai lavoratori. Capiamo lo stato d’animo di chi, dalla mattina alla sera, si ritrova in questa situazione", ha concluso, prima di lasciare l'azienda. Che il prossimo anno avrebbe compiuto 60 anni. "Dovevamo fare la festa - ha raccontato un altro dipendente -, così ci era stato annunciato. E invece, da domani saremo senza lavoro. Incredibile".