Berloni: titoli di coda Dichiarato il fallimento Ma il taiwanese non molla

I giudici hanno emesso il verdetto dopo aver bocciato il concordato. Nominato curatore il commercialista Crescentini. Huang prepara due ricorsi.

Berloni: titoli di coda  Dichiarato il fallimento  Ma il taiwanese non molla

Berloni: titoli di coda Dichiarato il fallimento Ma il taiwanese non molla

The end, fine della storia. Il tribunale di Pesaro ha dichiarato ieri fallita la Berloni Group. Prima ha rigettato il concordato in continuità perché la storica fabbrica di mobili di fatto non produceva più. Di pari passo, com’era nelle previsione, la società è stata dichiarata fallita. E curatore fallimentare è stato nominato il commercialista pesarese Leonardo Crescentini che segue le vicende della Berloni da quando i tre soci taiwanesi hanno iniziato a litigare mettendo la società in liquidazione volontaria.

Adesso che accade? Questo è difficile dirlo perché il miliardario Alex Huang ha già fatto sapere attraverso i suoi legali che presenterà ricorso sia contro la bocciatura del concordato in continuità sia, a questo punto, contro la dichiarazione di fallimento al tribunale di Ancona "anche se questi atti non fermeranno comunque il fallimento che andrà avanti", precisa Leonardo Crescentini. Per cui a questo punto ci vorrebbe... Nostradamus perché è tutto nelle mani di un ricchissimo signore asiatico – cento milioni di dollari come stipendio per essere l’ad della società Thermos –, che viaggia tra gli Stati Uniti e Taiwan. Va avanti con l’opposizione oppure aspetta l’asta e si prende il brand Berloni per pochi spiccioli? Una domanda questa a cui nessuno sa rispondere.

L’unica cosa certa è che la Berloni, marchio storico delle cucine, è stata dichiarata fallita e si chiude così un capitolo fondamentale della storia industriale di questa città. Ora la Berloni è solamente un marchio perché nel capannone preso in affitto a Tavullia, oltre a qualche ’antina’ è rimasto solamente il macchinario che non è stato possibile vendere sul mercato perché obsoleto. Comunque per avere e per sapere il finale di questa storia, che è costata il posto di lavoro a ottanta persone si dovranno aspettare ancora diversi mesi, sia che il ricorso dei legali del taiwanese andasse a buon fine, sia nel caso si procedesse con un’asta del brand.

Va detto che il marchio di cucine Del Tongo è stato venduto all’asta per 58mila euro qualche settimana fa. Stessa fine per la Berloni?

m.g.