Bianca collezione Milano, il sogno di Laura Generali da commessa a stilista

Da Pesaro a Milano per vestire le spose con abiti sartoriali. "Disegno personalmente ogni modello, dopo avere parlato con la cliente"

La stilista Laura Generali

La stilista Laura Generali

Pesaro, 8 giugno 2019 - La sua missione è regalare sogni. Anzi il sogno: quello fatto di fiori d’arancio e abito bianco. E anche la sua vita, in fondo, è un po’ un sogno. Laura Generali, 40 anni, pesarese, una lunga esperienza nel mondo ‘wedding’, intanto è riuscita a realizzare il suo: quello che aveva nel cassetto fin da bambina e che, come nelle migliori favole, un bel giorno ha preso forma. Con una linea tutta sua di abiti da sposa: “Bianca Collezione Milano” (dal nome della sua secondogenita). Così Laura da commessa si è trasformata in stilista e imprenditrice. Con la collaborazione di un’equipe di biologi e maestri profumieri ha poi creato anche il profumo ‘perfetto’, studiato appositamente per il grande giorno. Tutto questo a Milano, il tempio della moda. Nessuna bacchetta magica, ma tanta tenacia e un pizzico di follia. 

Non dev’essere stato facile per una ragazza di provincia farsi strada a Milano, la capitale della moda... «A Milano sono arrivata per amore (lui poi è diventato suo marito e papà delle sue due bambine, ndr) e ho avuto la fortuna di lavorare in una delle più grandi aziende del settore sposa, la Nicole Fashion Group. Sono stati anni di grande formazione professionale, in cui ho avuto a che fare con la tv, con personaggi dello spettacolo, ma soprattutto con un bacino d’utenza nazionale e internazionale. Tutto molto stimolante, la realtà a cui ero abituata era ben diversa, ma sapevo in fondo al cuore che non sarebbe stato quello il mio futuro...».

Laura Generali, 40 anni, pesarese, si è trasferita a Milano per amore
Laura Generali, 40 anni, pesarese, si è trasferita a Milano per amore

Cosa non le piaceva? «Era tutto perfetto, ma lavorare per le grandi aziende comporta a volte rinunciare alla propria identità, al proprio stile e soprattutto alla propria creatività».

Così ha pensato bene di riprendere carta e matita in mano e disegnare gli abiti per la sua sposa. E’ stata coraggiosa. «Conoscendo ormai bene il mercato, che avevo vissuto da commessa, lavorando moltissime ore al giorno, e soprattutto le esigenze del cliente finale, ho voluto fare quella che ancora i miei definiscono “una pazzia” e con l’entusiasmo e la paura di un diciottenne alla guida di una nuova macchina ho dato vita alla mia linea».

Che tipo è la sua sposa? «Una donna contemporanea, piena di impegni che non sogna il matrimonio principesco ma essere elegante e raffinata senza costrizioni e vuole viversi tutto con disinvoltura e leggerezza».

Lei è l’unica stilista? «Sì, gli abiti sono disegnati tutti dalla sottoscritta e realizzati interamente a Milano secondo la migliore tradizione sartoriale».

Quali sono i suoi clienti? «I miei clienti sono le boutique, atelier sensibili alla produzione sartoriale, per creare capi personalizzati».

Ogni sposa vorrebbe un abito disegnato apposta per sé. Come fa ad assecondare le richieste più disparate? «Ogni mio rivenditore ha una cartella tessuti e colori per dare un’ampia scelta alla cliente. Una volta al mese mi metto a disposizione del rivenditore per incontrare la sposa alla quale dedico tutto il tempo per la realizzazione del capo che può essere da collezione e quindi personalizzato con dettagli oppure un capo interamente realizzato su misura».

Così lei parte con la sua valigetta per realizzare un sogno. Una specie di Mary Poppins delle spose... «Esatto, anche mia figlia la chiama la borsa di Mary Poppins».

Tutto questo solo a Milano? «Principalmente a Milano, ma non solo. E c’è in progetto una collaborazione con boutiques di Pesaro, che è la mia città e dove torno ogni volta che posso».

E’ l’aria di Pesaro che la ispira? «Molto. Anche per la collezione 2020 è stata fondamentale: ho voluto che il mare di Pesaro facesse da sfondo ai miei abiti (per la prima collezione avevo scelto Villa Berloni). L’amore per la mia città natale è aumentato in maniera esponenziale in questi ultimi anni, nonostante le bellissime location lombarde voglio che Pesaro rimanga sempre un punto fermo della mia vita».