Pesaro, 28 agosto 2024 – E’ la prima volta che Giancarlo Selci, il fondatore della Biesse e cioè la più grande impresa della provincia con circa 3mila dipendenti, sbotta al telefono: "Venduta la Biesse ad un fondo cinese? Ma cosa vanno dicendo e vanno raccontando queste persone che vogliono solo il male della società. Per vendere devo firmare io e quindi dovrei saperlo, ed io non ho firmato nulla. In questo momento il mercato è molto debole, c’è la solidarietà e la cassa integrazione, ma tutti hanno sempre avuto i soldi che gli spettavano".
Un precisazione forte e dovuta perché la vendita di Biesse ieri mattina veniva data per fatta in ambienti vicini all’apparato dello Stato. Tanto da affermare che i contratti di cessione risalivano alla giornata di venerdì. Tutto questo con Giancarlo Selci che subito smentisce categoricamente queste voci, e con il figlio Roberto in vacanza da un paio di settimane con la famiglia in Africa.
Sussurri e grida intorno alle Biesse, comunque, che stanno andando avanti da qualche settimana tanto che il sindaco Andrea Biancani, ha preso il toro per le corna: "Non è venuta da me nessuna delegazione di dipendenti della fabbrica, come racconta qualcuno, ma siccome ho ricevuto anch’io telefonate di persone che erano preoccupate per il loro futuro, ho fatto la cosa più semplice del mondo: ho preso e sono andato un paio di settimane fa in fabbrica a parlare con il presidente della Biesse Roberto Selci. Una visita ed un confronto per capire la situazione e da parte di Roberto Selci ho ricevuto assicurazioni sul fatto che Pesaro resta il cuore dell’azienda e sarà anche potenziata e non si parla di cessione".
Fra le altre cose, in questo momento, su aziende particolari, lo Stato può esercitare la cosiddetta ‘golden power’ e cioè il veto a vendere a società di capitale cinese. E per restare in tema ci sono fibrillazioni con il gruppo Ferretti yacht che in provincia, tra Fano e Marotta, ha stabilimenti produttivi a partire da quello della Pershing fino ad arrivare alla Mochi.
Tornando alla Biesse, il momento del mercato è delicato e le illazioni che partono dalla ‘citta della di Chiusa di Ginestreto‘ sono continue perché si parla anche di spostamenti di interi blocchi produttivi, come quello che vorrebbe che tutte le macchine per la lavorazione del vetro prenderanno presto la strada del Piemonte dove Biesse ha acquisito il controllo della Gmm, azienda da 120 milioni di fatturato.
Situazione comunque non bella: per la cronca va detto che alcuni tecnici della Biesse hanno chiamato anche il Carlino per avere conforto: "Ho avuto una offerta di lavoro in un’altra azienda e qui in Biesse non so quale sarà il futuro...".
Comunque tutte le ipotesi rivoluzionarie che stanno girando vengono rispedite al mittente anche da alcuni sindacalisti molto attenti alla vita di Biesse come Andrea Rossini della Uil. Confronti sindacali continui. Si parla di prolungare la solidarietà fino all’autunno del prossimo anno se il quadro economico mondiale non muta. Scenario questo comunque messo sul tavolo prima dell’estate anche da Roberto Selci che ha parlato di ripresa della domanda per settembre-ottobre del 2025.
m.g.