
Massimo. Potenza amministratore delegato. del gruppo. della famiglia Selci
Hanno atteso la chiusura dei mercati finanziari, alla Biesse, prima di rendere noti i dati della prima trimestrale del 2025. Questo anche perché nelle ultime due settimane il titolo era passato da poco meno di 6 euro, intorno agli 8. Il tutto grazie anche ad un riacquisto azioni già deliberato per 14 milioni di euro.
Si è attesa la chiusura della Borsa di Milano, perché, com’era anche nelle previsioni, la prima trimestrale del nuovo anno, non brilla: il fatturato è calato del 21,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno perché si passa dai 195 milioni del 2024 ai 153 di questo inizio anno e il risultato netto è passato dai 2,8 milioni di euro dello scorso anno ad una perdita di 2,8 milioni di euro. Per dirla chiara e tonda: il mercato non va bene. Il tutto tenendo conto che il solo mercato americano assorbe il 22 per cento del fatturato, in calo di quasi due punti rispetto allo stesso periodo del 2024. Un problema non da poco quello dei dazi tanto che alcune voci parlavano che era tornata di attualità una vecchia idea di Giancarlo Selci di aprire uno stabilimento produttivo negli Stati Uniti proprio per non finire sotto la ghigliottina dei dazi. Un tema questo che non è di attualità nella sola Biesse.
Nell’analizzare i dati della prima trimestrale il responsabile finanza Nicola Sautto ha commentato: "Il primo trimestre dell’anno è rimasto fortemente condizionato da un complesso contesto geopolitico internazionale... a cui si aggiunge la debolezza dell’Europa". Ma non è tutto negativo perché "il portafoglio ordini del gruppo è in aumento di 33 milioni rispetto allo scorso anno per un contravalore dei 288 milioni", dice l’azienda di Chiusa di Ginestreto. La posizione netta è passata da più 32 milioni a più 5 con un calo del 27%.
Ma gli scenari non sono buoni perché nel corso del consiglio d’amministrazione di ieri è stato deciso di ritirare le previsioni del piano triennale 2024-2026 perché "la congiuntura economica attuale, unitamente alle gravi incertezze derivanti dal contesto geopolitico e macroeconomico, non permettono più di ritenere raggiungibili gli obiettivi economici e finanziari contenuti nel piano triennale".
Perdite contenute alla Biesse anche perché la forza lavoro del gruppo è fortemente diminuita nel corso dell’ultimo anno perché sono calati i dipendenti, anche attraverso uscite volontarie, sia negli stabilimenti Biesse di Chiusa di Ginestreto sia alla Hsd, la macchina da soldi del gruppo. Nelle intenzioni di Potenza, ad di Biesse, c’è l’obiettivo di arrivare ad una sola società "per garantire una maggiore efficienza". Da attendere i sindacati: dal prossimo mese potrebbe scattare un massiccio ricorso dalla cassa integrazione.
m.g.