Biesse, una semestrale da record

Il fatturato a 419 milioni, meglio del 2018. Ma i vertici dell’azienda preoccupati per la seconda parte dell’anno

Migration

La Biesse? Una Ferrari a tutto gas, in pieno rettilineo. Ieri la multinazionale tascabile della famiglia Selci ha presentato i conti del primo semestre dell’anno. Talmente buoni che nel corso della mattinata il titolo saliva in Borsa Valori di oltre il 6 per cento. I dati resi noti dalla società parlano chiaro: 419 milioni di fatturato rispetto ai 354 nel 2021 con un incremento del 18 per cento. L’utile netto è stato di 19,4 milioni rispetto ai 28,4 dello stesso periodo dello scorso anno che comunque metteva in conto entrate straordinarie per 14 milioni di euro. La posizione finanziaria netta è di 85 milioni rispetto ai 113 dello scorso anno, ma nel mezzo c’è l’acquisizione di un’azienda in Piemonte, la Forvet, pagata in contanti per avere il controllo del 100% delle quote.

Una Ferrari a pieno regime guardando i dati del primo semestre, anche perché sono nettamente superiori anche a quelli del 2018. Ma nonostante questo i vertici dell’azienda di Chiusa di Ginestreto sono prudenti osservando il futuro del mercato internazionale.

Al termine del consiglio di amministrazione di ieri, guidato dall’amministratore delegato Roberto Selci, il responsabile finanza del gruppo, Pierre La Tour ha detto: "I risultati approvati fotografano una situazione senza dubbio positiva, ma è necessario mantenere un atteggiamento prudente per l’immediato futuro. Negli ultimi mesi, si è verificato un rallentamento della domanda a seguito del conflitto in Ucraina, delle persistenti condizioni pandemiche, dell’estrema volatilità dei mercati finanziari e dell’evidente persistere di condizioni sfavorevoli sulle materie prime e sulla logistica, che rappresentano evidenti fattori di distorsione che avranno inevitabili ripercussioni sui nostri risultati. Subiamo delle ricadute negative derivanti dalle sanzioni applicate ai Paesi coinvolti nel conflitto in Europa Orientale; le sanzioni economiche - in quanto tali - hanno riflessi negativi anche sul modo di fare business e quindi sulle prospettive di breve periodo".

Insomma viene fotografata e si va delineando un’annata che avrà due facce con i primi sei mesi in forte crescita e con la seconda parte dell’anno in frenata, in linea, comunque, con quello che sembra comunque essere un trend molto generalizzato. Il problema anche secondo i rappresentanti sindacali, sarà quello di capire quanto ampia sarà questa frenata sulla scorta della diminuzione della domanda a livello mondiale.

m.g.