TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Bimbo con due mamme. Sì all’iscrizione in Comune: "È nato un’altra volta"

La gioia di Laura e Cristina, le genitrici pesaresi che si sono battute per questo Ma puntualizzano: "Deluse dall’amministrazione: ha ritardato l’annuncio".

Due mamme con il loro bambino (archivio)

Due mamme con il loro bambino (archivio)

Alla vigilia del Marche Pride, il Comune di Pesaro ha annunciato l’iscrizione, da parte dell’ufficio di Stato Civile, del figlio di una coppia di mamme pesaresi unite civilmente e residenti in città. Il bambino ha un anno ed è nato a Pesaro grazie a un percorso di procreazione medicalmente assistita all’estero, con il metodo Ropa (ricezione di ovociti della partner), che prevede la fecondazione dell’ovulo di una delle due donne e l’impianto nell’utero dell’altra.

Il riconoscimento, avvenuto il 12 giugno, poggia sulla recente sentenza della Corte costituzionale, che consente a entrambe le madri di essere registrate fin dalla nascita: negare tale diritto – hanno stabilito i giudici della suprema Corte – violerebbe uguaglianza e tutela del minore.

A raccontare la loro storia, tramite l’interprete Lis Leontina, sono Laura e Cristina, entrambe sorde. Le abbiamo incontrate a poche ore dal Pride, dove intendono parlare al pubblico: "Abbiamo intenzione di raccontare la nostra storia, se sarà presente un interprete Lis". L’iter però non è stato rapido. Gli avvocati Elisabetta Masia e Federico Bertuccioli spiegano che il Comune di Pesaro, pur sempre favorevole, ha chiesto prima un parere alla Prefettura e ha poi atteso una circolare ministeriale rimasta ancora lettera morta. "Atti non necessari – puntualizza Masia –. La sentenza è costituzionale ed è stata pubblicata il 28 maggio. Altri Comuni si sono mossi subito, Riccione e Spoleto hanno concluso immediatamente l’iscrizione. Pesaro invece ha fissato l’appuntamento per la documentazione solo il 10 giugno e due giorni dopo è arrivato il via libera".

La coppia accoglie il risultato con gioia, ma non nasconde un filo di amarezza per i tempi dell’annuncio: "Ci aspettavamo che il Comune lo rendesse pubblico il 12 giugno, subito dopo il riconoscimento" spiegano, notando come la comunicazione sembri essere stata calibrata più su logiche di opportunità politica che sulla tempestiva valorizzazione della vicenda umana.

Laura, già madre legale, descrive così quel momento: "È stata un’emozione grandissima, soprattutto per Cristina, mia moglie, che ora è mamma come me. Abbiamo sempre lottato una accanto all’altra. Col riconoscimento è come se nostro figlio fosse nato per la seconda volta". Il Comune ha diffuso la nota ieri, firmata dalle assessore Camilla Murgia (Politiche educative, giovanili e università) e Sara Mengucci (Pari opportunità) sottolineando come Pesaro si confermi "in prima linea per la libertà e l’uguaglianza. Scenderemo in strada nel corteo per i diritti di tutt* (con l’asterisco che comprende sia il genere maschile che quello femminile, e talvolta anche genere non binario)".

E oggi, anche Laura e Cristina sfileranno nel Marche Pride. Perché per loro, questo riconoscimento non è solo un atto giuridico: è il coronamento di un sogno nella città in cui vivono.