Bimbo investito, alla sbarra automobilista che parcheggiò male

Si è aperto un processo a Urbino che vede imputato il proprietario di una vettura che impedì la visuale all’auto in transito

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Aveva travolto e trascinato con la sua Panda per 10 metri un bimbo di 4 anni. Ma non era stata colpa sua, secondo la procura di Urbino, che ha invece mandato a processo per lesioni stradali gravissime un altro automobilista. Si tratta del proprietario della Passat che, quel 12 giugno di 2 anni fa, era stata parcheggiata sulla curva della strada che porta alle Cesane, all’altezza del civico 11. Per il pubblico ministero Andrea Boni è il proprietario di quella vettura, un 31enne urbinate, nonché vicino di casa della famiglia del bambino, il presunto responsabile dell’incidente perché il suo mezzo ha impedito all’investitrice, una 55enne di Urbino, di vedere ed evitare il bambino che stava attraversando la strada col padre accanto.

Ad escludere la responsabilità della donna, all’inizio indagata assieme al 31enne, sono state la relazione della polizia municipale e la consulenza tecnica dell’esperto nominato dalla procura. Secondo i calcoli del perito, quell’auto parcheggiata in curva ha impedito alla 55enne di avere tempi di reazione sufficienti per frenare ed evitare di travolgere il bimbo che nell’impatto aveva riportato un trauma cranico commotivo e contusioni polmonari con oltre 40 giorni di prognosi. Alla fine delle indagini, la procura aveva deciso di chiedere l’archiviazione per l’investitrice. E l’aveva ottenuta. Sulle carte è rimasto così solo il nome del 31enne che nel frattempo era stato multato per quella sosta vietata e pericolosa. L’altro giorno si è aperto il processo contro di lui. Il bambino e la mamma si sono costituiti parte civile con l’avvocato Luca Piscaglia. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Gianluca Marcucci, ha chiamato in causa l’assicurazione dell’auto.

Elisabetta Rossi