Biolab, ora la maxi protesta fa paura Il comitato cittadino frena l’invasione "Non venite a Pesaro il primo maggio"

Dai no vax alle partite Iva, si mobilitano da mezza Italia. I contestatori di casa nostra scrivono: "Fermatevi" .

Biolab, ora la maxi protesta fa paura  Il comitato cittadino frena l’invasione  "Non venite a Pesaro il primo maggio"

Biolab, ora la maxi protesta fa paura Il comitato cittadino frena l’invasione "Non venite a Pesaro il primo maggio"

La teoria del caos, quando i sistemi complessi vanno in tilt, è quello che si sta verificando con la manifestazione messa in programma per il 1° maggio a Baia Flaminia contro la realizzazione di un biolobaratorio dietro il palasport della Torraccia. Nella sostanza una manifestazione che potrebbe anche degenerare e potrebbero esserci anche disordini.

Questo perché confluiranno in città, annunciano gli organizzatori, molte decine di pullman di manifestanti un po’ da tutta Italia. "Qui c’è un problema della gestione e della sicurezza della manifestazione, così anche del corteo, perché all’interno confluiranno anche tutte persone delle più svariate associazioni che hanno qualcosa da recriminare. Per cui la manifestazione del 1° maggio diventa una grande occasione di protesta collettiva", dice la consigliera comunale Lisetta Sperindei. E la conseguenza di questo ragionamento è un comunicato che è stato diffuso dal comitato pesarese che si è formato contro la realizzazione di questo centro che andrà ad edificare l’istituto zooprofilattico. "Il Comitato cittadini liberi di Pesaro – si legge nella nota – come noto attivamente impegnato nel contrastare la vendita del terreno per la costruzione del laboratorio Bsl 3, comunica di aver chiesto a tutte le associazioni nazionali che erano pronte a concentrarsi a Pesaro il primo di maggio, di rinunciare a questa iniziativa, in quanto ritiene che non sussistano al momento le condizioni idonee per questo tipo di manifestazione. Ringraziamo tutte le associazioni che hanno dato la loro disponibilità a sostenere la protesta, che in ogni caso continuerà da parte nostra con determinazione, senso di responsabilità, legalità e civiltà".

Il tutto è monitorato naturalmente dalla questura e gli uomini della Digos che seguono passo passo tutte le fasi di questo comitato che ha raggiunto i quasi mille aderenti. Comunque dopo i primi approcci avvenuti tra il comitato antibiolab di Pesaro con le forze dell’ordine, c’è stata la retromarcia. Perché sono giunte in questura altre due richieste per organizzare la manifestazione: una arriva da Laura Tondini del Trentino Alto Adige, una rete nazionale prima novax ed ora contro i biolaboratori, e la seconda da un altro emisfero sociale: Le Partite Iva guidate da Angelo Di Stefano. Sia la Tondini che il rappresentante delle partite Iva saranno la prossima settimana in città proprio per concordare i termini di questa manifestazione, corteo compreso. Tra le altre cose c’è il problema anche dei parcheggi dei pullman e quindi tutto quello che è in programma a Baia Flaminia: stand, vendite di libri, palchi e spazi per i relatori. "E che si prende la responsabilità della gestione di tanta gente?", dice la Sperindei. Che ieri in consiglio comunale ripoponeva, arrivando alla discussione, l’ordine del giorno di fine estate scorsa: annullare la cessione da parte dell’amministrazione del terreno di 12mila metri dietro il palasport, per una cifra di 500mila euro. La maggioranza ha eretto un muro.

Comunque se è vero da una parte che il comitato pesarese declina le responsabilità sulla manifestazione, è altresì vero però che non si dissocia "perché noi saremo presenti alla manifestazione di Baia Flaminia – dice uno dei promotori della prima ora, Marco Palanghi – e nei prossimi giorni, al fine di sensibilizzare la popolazione contro la costruzione di questo pericoloso biolaboratorio, organizzeremo banchetti per la raccolta di firme, da via Branca fino all’Ipercoop".

m.g.