La questione dei rincari in bolletta sbarca nell’entroterra: dopo l’animato incontro di Lucrezia, alla presenza dei vertici dell’AATO e della Provincia, questa volta sono le associazioni che trattano questi temi a proporre un altro incontro nelle aree interne per illustrare la situazione.
Venerdì alle 21 sarà la volta di Piandimeleto, nella Sala del Trono del Castello dei Conti Oliva, con un incontro dal titolo "Acqua: analisi dei costi. MMS e Aset fra bilancio e irretroattività", dove sono in programma gli interventi dell’avvocatessa Pia Perrici presidente dell’Associazione EvolviAmo Pesaro e di Michele Raspanti, vice presidente dell’Associazione Airone. "Ho accettato volentieri di ospitare questo incontro nella nostra sala -dice il sindaco di Piandimeleto Nicolò Pierini (foto) -, anche perché seguo la vicenda con attenzione e, anche su richiesta di alcuni miei consiglieri, pensiamo sia sempre positivo informare e spiegare bene alla cittadinanza cosa sta succedendo con l’acqua. Personalmente condivido la proposta del sindaco di Mombaroccio di accantonare una parte degli utili di Marche Multiservizi per implementare e migliorare la situazione degli impianti nei comuni gestiti".
Anche perché già si intravede lo spettro della siccità: "La scorsa estate -continua Pierini- a Piandimeleto, soprattuto nelle frazioni come San Sisto, siamo rimasti senza acqua, con le autobotti che portavano continui rifornimenti e questo è imputabile anche agli impianti datati, oltre che alla siccità che ci colpisce sempre più. Occorre dunque investire di più sulla rete di distribuzione e qui torna l’idea del sindaco Petrucci di Mombaroccio: abbiamo all’orizzonte investimenti importanti con fondi PNRR per il miglioramento dell’acquedotto di San Sisto e di Viano ma soprattuto un importante investimento sulla distrettualizzazionee del capoluogo.
Questi interventi ci fanno ben sperare in un miglioramento significativo della rete idrica e nella riduzione gli sprechi".
C’è anche una questione politica però: "Serve assolutamente riequilibrare lo strapotere del Comune di Pesaro che ha un 25% di quote di MMS. Loro indirizzano la strategia aziendale e comandano su tutto l’entroterra ma l acqua che prendono arriva proprio da questi monti dove i cittadini sono custodi del territorio. Preferiamo allora interventi strutturali e diffusi utilizzando gli utili che derivano dalla gestione".