Boom dell’edilizia, muratori a ruba Le imprese li cercano ovunque

Il superbonus ha messo le ali al lavoro, ne servirebbero almeno 100 subito. Sono 2000 quelli attuali. Binda (Scuola edile): "Facciamo corsi professionali ma gli apprendisti sono solo il 4,5 per cento"

Prima di tutto le cose che contano: stipendio di 1500 euro al mese netti, oltre ad eventuali straordinari. Che non mancano mai. Dodici mensilità, più altre due pagate con gli accantonamenti dalla cassa professionale. Insomma, c’è anche la quattordicesima. Corsi professionali continui, prospettive di lavoro come poche altre, possibilità di carriera rapida se si ama il mestiere. Che è quello del muratore. Ce ne sono 2000 in questo momento sotto contratto (il 20% ha più di 60 anni) in provincia di Pesaro e Urbino, ma ne servirebbero almeno 100 di più. Nel 2018, i muratori erano 1600 e l’anno scorso 1703. Il salto nel 2020 è stato da record. Malgrado il covid. Il Centro per l’Impiego ne cerca subito 20, tra carpentieri, lavoratori del ferro e operai edili comuni. Il problema è che non li trova. Due dati per capire come stanno andando le cose per l’edilizia nella nostra provincia: nel 2019 c’erano 528 imprese, ora sono diventate 559. Nell’anno edile scorso si sono lavorate 2 milioni 940mila ore, l’anno prima erano state 1 milione 831mila. Senza iI covid, il 2020 avrebbe avuto un’impennata straordinaria. Solo da ottobre 2019 a febbraio 2020, la media delle ore lavorate superava del 10 per cento il pari periodo dell’anno prima. Poi è arrivato il lockdown ma già a giugno si era tornati ai livelli del 2019, così a luglio mentre ad agosto e settembre, si è avuto un più 8 per cento delle ore lavorate nello stesso periodo dell’anno scorso.

Dice Andrea Binda, direttore della scuola: "Oltre il 60 per cento dei 2000 lavoratori nell’edilizia sono specializzati. Il 4,5 per cento è invece rappresentato da apprendisti mentre il resto è formato da operai comuni. Per quasi il 58 per cento sono italiani, il resto è composto da albanesi, rumeni, tunisini. La richiesta di muratori è continua – aggiunge Binda – e questo dipende dall’arrivo del superbonus che ha prodotto due effetti: ha bloccato nei mesi estivi i cantieri che potevano partire perché i committenti attendevano l’approvazione della legge, ma nello stesso tempo ha aperto uno scenario di richieste e di nuovi lavori come poche volte in passato. Ora con la legge approvata, il lavoro non manca e si è creato il problema della manodopera, che tante aziende stanno cercando. La scuola edile organizza e gestisce corsi per favorire l’ingresso di giovani nel mondo della professione. Speriamo che la pandemia possa diventare quanto prima un ricordo, ma le prospettive lavorative nell’edilizia appaiono altamente promettenti".

Spiega Claudio Andreani, direttore del Centro per l’Impiego: "Molte imprese ci chiedono di trovare muratori perché hanno cantieri da avviare al più presto e noi facciamo il possibile per reclutare il personale. Ma non è facile"

ro.da.