"Boom di consegne. E per noi è un incubo"

Protestano i dipendenti della Sda, sit-in davanti alla sede di Strada dei Cacciatori: "Si lavora sempre di più, a parità di stipendio"

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di Nicholas Masetti

La vita impossibile del corriere è scesa dal furgone ed è andata in piazza. Tra pandemia ed e-commerce i turni e le condizioni di lavoro sono ormai diventate insostenibili. Così ieri mattina, dalle 8 alle 11, una trentina di lavoratori e lavoratrici della Sda hanno fatto un sit-in davanti alla filiale di Strada dei Cacciatori. Uno sciopero nazionale che ha toccato così anche Pesaro.

Danilo Tassone, rappresentante dei lavoratori, spiega: "Noi autisti da questa pandemia abbiamo raccolto tanto lavoro ma quello in più, gli straordinari, non ci sono stati pagati. Invece di ricevere riconoscimenti ci tocca correre di più con un maggior rischio di incidenti e danni al furgone a nostro carico". Così alla maggior domanda di spedizioni non è stata corrisposta l’offerta retributiva delle aziende. E le condizioni lavorative "si sono aggravate e siamo diventati dei dipendenti di serie B", prosegue Tassone.

Scendendo nel locale i tanti disagi ci sono anche per i corrieri del pesarese. "Il problema delle trasferte per esempio – insiste il rappresentante – Per le consegne nell’entroterra, in tutta la provincia, l’indennizzo è di 10 euro mentre in altre realtà, per coprire oltre 200 chilometri, si arriva a percepire fino al doppio". A tutto ciò ci sono da aggiungere "il carico eccessivo di consegne, le modifiche continue delle zone e, soprattutto, le uscite tardive alla mattina, a volte dopo le 10, una volta erano intorno alle 9, che ci obbligano a correre maggiormente per strada perché le attività sono più vicine alla chiusura. Un disagio notevole", conclude Tassone.

Tra le bandiere delle associzioni sindacali a supporto dello sciopero dei lavoratori anche quelle di Filt Cgil. Il rappresentante sindacale della merce-logistica, Matteo Franceschetti, spiega: "Chiediamo il miglioramento dello stato dei lavoratori. I driver sono un settore cruciale. Lo abbiamo visto durante la pandemia che, come altre categorie, non si sono mai fermati. Le condizioni lavorative, i carichi, gli orari e le retribuzioni devono essere equiparate, visto l’aumento esponenziale del lavoro complice l’e-commerce e la pandemia. I guadagni dell’azienda devono essere redistribuiti".

Nei volantini distribuiti prima e durante la manifestazione lo slogan "dobbiamo dire basta, uniti si vince", a firma di Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.