Ha riscosso un notevole successo di pubblico l’evento organizzato dall’Università di Urbino (Dipartimento di Studi Umanistici e Dippartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e internazionali) sulla figura di Ottaviano Ubaldini. Abbiamo chiesto a Francesca Bottacin (foto), organizzatrice e docente di Storia dell’Arte Moderna presso Uniurb, alcuni approfondimenti.
Prof Bottacin come è nato il suo interesse per Ottaviano?
"La figura di Ottaviano l’ho conosciuta sin dai miei primi studi di arte fiamminga, ancora studentessa a Padova, leggendo il bel libro di Torresan Il dipingere di Fiandra (1981), dove è citato il brano di Bartolomeo Facio che parla dei dipinti di van Eyck da lui posseduti. A stimolare la mia curiosità è poi stato un libro sulla Flagellazione dell’urbinate Andrea Aromatico, a metà tra la fiction e il fumetto: in seguito ho approfondito in archivio e su testi scientifici, prima di tutto quelli di Luigi Michelini Tocci, vero fautore della riscoperta di Ubaldini".
Qual è il merito di Ottaviano nei confronti della corte urbinate?
"Probabilmente quello di fungere da alter ego di Federico, bilanciando l’attività di guerra con quella di pace, come è stato ben chiarito dal professor di Carpegna, con cui ho condiviso la cura e l’organizzazione del pomeriggio. Io ho tentato di approfondire il suo apporto alle arti, mentre Marcella Peruzzi ha ben illustrato quello alla Biblioteca. A dispetto dell’essere figlio di Bernardino Ubaldini, condottiero e capitano di ventura, Ottaviano manca di educazione alle armi: è un uomo di lettere “in humanità sì pronto e desto“, scrive Giovanni Santi".
Quale ritiene possa essere il motivo della damnatio memoriae usata nei confronti di Ottaviano?
"Non sono mai incline a credere al caso: la sostituzione di una cultura nuova, di cui si fa foriero Pietro Bembo, rispetto a quella antica di Ottaviano, intrisa di aspetti astrologici e magici, ha giocato un ruolo importante, come ha spiegato Alessandra Bertuzzi. Probabilmente non sono stati estranei anche altri motivi più politici".
Qualora Federico sia un Ubaldini, la congiura ordita per uccidere Oddantonio di Montefeltro (il mandante è Federico) non potrebbe essere ritenuta a un "colpo di Stato" Ubaldini che lasciò estinguere Casa Montefeltro?
"Non credo, Federico non smentisce mai apertamente né l’una, né l’altra discendenza. Le due famiglie erano unite e Federico aveva sangue Montefeltro o da parte di padre o di madre. La discendenza funziona biologicamente in ambo i sensi, sia per i maschi che per le femmine, anche se al tempo per questioni dinastiche non era così. Personalmente ritengo che la paternità biologica sia sopravvalutata: Federico e Ottaviano erano fratelli di fatto, uniti da un affetto profondo e da una comunione d’intenti straordinaria che poi, con la partecipazione anche di Battista Sforza, ha portato a uno degli episodi più stupefacenti di tutto il Rinascimento. Una queer family, ante litteram: moderni e anticipatori anche in questo!".