Botte e insulti per anni al marito Denunciata, finisce alla sbarra

Secondo l’accusa la signora nativa dell’Est si ubriacherebbe spesso diventando violenta

Migration

A processo per maltrattamenti in famiglia, ma questa volta lui è la vittima e lei l’imputata. E all’udienza di ieri, lui, un 55enne pesarese, ha riferito di aver subìto violenze verbali e fisiche da parte della compagna e mamma della loro bambina, una 50enne originaria dell’Est Europa. Violenze che scoppiavano quando la donna era in preda ai fumi dell’alcol. E, stando a quanto ha raccontato, gli episodi si sarebbero verificati con una certa frequenza dal momento che la donna beveva spesso. Lei gli avrebbe riservato insulti, offese, umiliazioni. Ma anche percosse e schiaffi. Maltrattamenti andati avanti per due anni, dal 2017 al 2019. Fino all’episodio clou, quello che ha spinto l’uomo a presentarsi alle forze dell’ordine per fare denuncia. I due stavano litigando, lei si lamentava del rapporto con la famiglia del compagno, quando a un certo punto la sua rabbia, alimentata dall’alcol, sarebbe esplosa da farle alzare le mani su di lui. Una furia impossibile da contenere tanto che il 55enne si era visto costretto a chiamare la polizia.

Il caso è finito anche sul tavolo del Tribunale dei minorenni di Ancona, il quale ha sospeso la responsabilità genitoriale della donna. Provvedimento ritirato dopo che la 50enne ha osservato le prescrizioni dei giudici. La coppia si è separata. Nel frattempo, per la donna (difesa dall’avvocato Diego Dell’Anna) si è aperto anche il processo penale. Lei nega le accuse, ammette quei litigi violenti, dove, ha precisato, anche lei avrebbe ricevuto botte e schiaffi. Ci sarebbero delle foto a provare quei lividi. Di quelli del compagno invece non c’è al momento alcun referto medico. L’uomo non sarebbe mai andato al pronto soccorso. Non si è neppure costituito parte civile nel processo. Processo che riprenderà a marzo con una testimonianza chiave: quella della figlia della coppia, oggi una ragazzina, testimone dei maltrattamenti.

e. ros.