Botte, minacce e insulti alla moglie: condannato marito violento

Anni di botte, rapporti sessuali non voluti, minacce, insulti. Il tutto sotto gli occhi dei loro figli minorenni, di cui uno, anche lui vittima dei colpi del padre nel tentativo di salvare la mamma da quelle aggressioni, facendole da scudo col proprio corpo. Una storia approdata a processo e che ieri ha visto condannare quell’uomo a 2 anni e 2 mesi di reclusione (con rito abbreviato) e al pagamento di una provvisionale di 10mila euro come risarcimento danni. Maltrattamenti, il reato contestato. L’imputato è un 42enne originario della Campania, ma da tempo residente a Tavullia. La donna, una 40enne pesarese, si è costituita parte civile con l’avvocato Elena Fabbri.

Aveva chiesto 50mila euro di risarcimento danni e 5mila euro di provvisionale, ma il giudice Giacomo Gasparini le ha liquidato il doppio. Ora agirà anche in sede civile per chiedere il resto. I difensori del 42enne invece sono pronti a impugnare la sentenza, una volta lette le motivazioni. Secondo l’accusa, sulla base della denuncia fatta dalla pesarese, sarebbero stati sedici anni di sofferenze.

Sarebbe bastato un niente per far scattare la furia del marito. Che si sarebbe sfogato sulla moglie alzando le mani, tra minacce e insulti. "Senza di me fai la fame, magari ti violentassero i marocchini, sarei proprio felice" una delle tante offese che le lanciava. Una sequela di violenze verbali e fisiche avvenute anche sotto gli occhi dei loro figli minorenni.

E uno di questi avrebbe anche fatto le spese di quelle aggressioni del padre. Ma all’ennesimo episodio, la donna ha trovato la forza di dire basta. La denuncia, poi il processo e ieri la prima condanna.

e. ros.