Brombolona, ad un passo dal crollo totale

Benché meta di migliaia di persone per le giornate del Fai, l’antica torre medievale di proprietà comunale rischia di sbriciolarsi

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Il bianco delle sue pietre domina ancora la vallata, dall’alto della collina su cui fu edificata nel Medioevo, ma i segni del tempo e dell’incuria ne intaccano sempre più velocemente la figura imponente. La Torre Brombolona, simbolo di Canavaccio, alta 15 metri, ha bisogno di aiuto per non scomparire e ne ha bisogno in tempi rapidi. Da anni, i residenti e le associazioni locali chiedono il recupero questa torre di guardia, parzialmente crollata e invasa da piante, prima che non ne rimangano più tracce. All’interessamento, incontri, richieste ed eventi promossi a riguardo dalla locale Pro Loco è seguita l’attività del Circolo culturale Pieve di Gaifa guidato dall’infaticabile Giuliana Carletti, che negli ultimi due anni ha portato migliaia di visitatori alla sua scoperta, durante le Giornate d’autunno e di primavera del Fai facendola anche partecipare, assieme alla pieve stessa, al concorso "Luoghi del cuore" indetto dal Fai ottenendo un gradimento eccezionale.

Da ultimo, il gruppo consiliare Urbino e il Montefeltro di Giorgio Londei ha scritto al sindaco, anche sulla scia del successo di tali eventi: "Noi intendiamo portare alla sua attenzione, come hanno già fatto in tanti, le condizioni precarie di una struttura carica di storia e di una bellezza straordinaria. Se ne discute da tanto, è vero, ma, appunto per questo, è giunto il momento di soffermarcisi perché la torre è a un punto di non ritorno, con il rischio concreto di scomparire. Noi le chiediamo di convocare le proprietà dei luoghi per un esame della situazione e affrontare l’annoso problema".

A queste sollecitazioni, Maurizio Gambini risponde di aver già incontrato gli interessati, per risolvere una situazione critica, ma anche molto particolare: "Il terreno attorno alla torre appartiene a dei privati, mentre la particella in cui si trova l’edificio, contrariamente a quanto si era sempre pensato, è di proprietà comunale. Ciò è emerso solo in tempi recenti perché, in passato, nessuno se n’era interessato fino in fondo. Perciò non sarà necessario acquistare la torre, ma abbiamo dovuto chiedere ai proprietari la pertinenza circostante in uso per riqualificarla e per aprire una via d’accesso a essa, che ora sembra non esserci. Non parliamo di una via per le auto, perché non vorremmo farle arrivare fino a lassù, ma più che altro ciclo-pedonale. Gli incontri sono stati positivi e si sono detti disponibili al dialogo, in caso individuassimo le risorse per operare. Il punto è che servono molti fondi e li stiamo cercando, scandagliando da tempo i bandi, anche Gal e regionali, ma ancora non ne è emerso uno rispondente alle necessità. Tuttavia, il discorso con i privati è avviato e ci siamo lasciati dicendoci che ci saremmo incontrati nuovamente".

Nicola Petricca