
Pesaro, 10 aprile 2023 – Il destino li ha tenuti separati per una vita intera. La musica li ha finalmente riuniti. E’ la storia di due pesaresi, Bruno Foti, 86 anni, oggi residente a Rimini, e del fratellastro Mario Aiudi, 83 anni, cantante e musicista con alle spalle una lunghissima carriera tra Inghilterra e Stati Uniti. Figli dello stesso padre ma di madri diverse, per anni e anni si sono sfiorati e inseguiti, senza mai potersi abbracciare. Un incontro, il loro, che forse non si sarebbe mai realizzato, se solo lo scorso febbraio Bruno non avesse acceso la televisione per guardare il programma di Rai uno The Voice Senior. In gara, quella sera, c’era proprio Mario, futuro finalista del talent show. A Guido è bastata una semplice occhiata, e sentirlo raccontare commosso la sua vita travagliata, per riconoscere in quell’anziano signore dalla voce cristallina il fratellastro ‘perduto’.
Siete nati entrambi a Pesaro, città in cui avete trascorso l’infanzia e la giovinezza. Cosa ricordate di quel periodo?
Mario: "Non ho mai conosciuto mio padre e sono rimasto con mia madre per poco. Lei non poteva mantenermi, e così sono finito orfanotrofio. Per tutta la vita mi sono sentito una sorta di pecora nera. Però è stato lì che ho scoperto la mia vocazione per il canto".
Bruno: "In casa eravamo in 5: papà, mamma, io, mia sorella maggiore e un fratello minore. Con il senno di poi, credo che già allora avessi intuito dell’esistenza di un fratellastro, ma forse ero troppo piccolo per esserne pienamente consapevole".
La vita vi ha portati a imboccare strade diverse ed entrambi avete lasciato la vostra città natale.
Mario: "Una volta diventato maggiorenne, sono emigrato in Inghilterra in cerca di fortuna. Per un po’ ho lavorato come cameriere, poi qualcuno ha notato le mie doti canore e mi ha proposto di entrare in una band che si chiamava Five Star. Giravamo bar, locali, teatri. Ho sposato mia moglie e siamo andati a vivere a South Kensington, abbiamo avuto due figlie e un figlio. Sono rimasto in Gran Bretagna per più di 60 anni poi, dopo il divorzio, ho capito che era venuto il momento di tornare a Pesaro".
Bruno: "Ho vissuto a Pesaro fino ai 26 anni poi mi sono trasferito in Romagna, prima a Riccione poi a Rimini. Mi sono sposato due volte e ho avuto tre figlie. Sono passato attraverso vari lavori, dal cameriere alla maschera in un cinema fino al bidello. Ho avuto una vita piena e felice, ma il pensiero del mio fratellastro è sempre stato un chiodo fisso".
Ha mai fatto dei tentativi per contattare suo fratello?
Mario: "Quando tornavo in vacanza in Italia, la gente mi fermava e mi diceva: ma tu sei il figlio di Foti. Sapevo dell’esistenza di un’altra famiglia, ma non ho mai avuto modo di parlare con loro. Solo una volta, moltissimo tempo fa, per strada, un ragazzo mi ha fermato dicendomi che eravamo parenti. Era il fratello minore di Mario".
Bruno: "Sapevo che aveva vissuto fino ai 18 anni in orfanotrofio e che poi si era trasferito in Inghilterra. Mi sarebbe piaciuto contattarlo, ma non ricordavo il cognome. Allora rintracciare una persona non era semplice come oggi. Non sapevo nemmeno da dove cominciare".
Cosa ha pensato quando ha rivisto suo fratello?
Mario: "Lì per lì non me la sono sentita di incontrarlo. La notizia aveva risvegliato in me dei brutti ricordi. Alla fine ho acconsentito all’incontro. Credevo che la famiglia non l’avrebbe presa bene. Invece sono stati gentilissimi e disponibili. Che gioia!".
Bruno: Mi è bastato poco per intuire che la persona che vedevo in televisione era proprio Mario. Quando l’ho sentito raccontare dell’orfanotrofio e della sua vita in Inghilterra poi non ho avuto più alcun dubbio".