Bruzzese, ergastolo ai due sicari "Furono loro a uccidere Marcello"

Il gup del tribunale di Ancona ha accolto a pieno, in rito abbreviato, le richieste che aveva fatto la procura. I famigliari della vittima, il fratello Girolamo e la moglie, hanno ascoltato la sentenza collegati via internet.

Bruzzese, ergastolo ai due sicari  "Furono loro a uccidere Marcello"

Bruzzese, ergastolo ai due sicari "Furono loro a uccidere Marcello"

di Elisabetta Rossi

Doppio ergastolo. Massimo della pena per i due presunti sicari di Marcello Bruzzese, il fratello dell’ex ndranghetista Girolamo, ucciso con una ventina di colpi di arma da fuoco la sera di Natale 2018, in via Bovio, pieno centro di Pesaro. I due imputati, Francesco Candiloro, 43 anni, originario di Polistena, Reggio Calabria, pasticcere a Brescia, e Michelangelo Tripodi, 44 anni, di Vibo Valentia, erano in aula quando ieri, alle 15.30, il gup del Tribunale di Ancona è uscito dalla camera di consiglio per leggere la sentenza che ha chiuso il primo grado di giudizio (con rito abbreviato). Accolta quindi la richiesta di pena della procura. Ad ascoltare il dispositivo, in collegamento via internet da siti protetti, i famigliari della vittima della vendetta di mafia, il fratello Girolamo e la moglie di Marcello.

"Il nostro assistito è rimasto incredulo – commentano i difensori di Candiloro, gli avvocati Fausto Bruzzese del foro di Bologna e Gianbattista Scalvi – questo è un processo definito indiziario dalla stessa procura. Secondo noi gli elementi portati in giudizio non provano in alcun modo la responsabilità degli imputati. Attendiamo di leggere le motivazioni e poi faremo appello". E dopo le prime due condanne, ecco che si prepara a ritornare per la seconda volta davanti alla Corte di Assise di Pesaro, il presunto complice di Tripodi e Candiloro, Rocco Versace, 57 anni, calabrese, considerato il "palo", quello che, secondo l’accusa, si era occupato di preparare il delitto, seguendo i movimenti di Marcello Bruzzese i suoi orari, le sue abitudini.

Anche per Versace, il reato contestato è di concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso. Il primo processo contro il 57enne (difeso dagli avvocati Pasquale Loiacono e Francesco Albanese) era stato azzerato dai giudici pesaresi che avevano dichiarato nulla la richiesta di rinvio a giudizio perchè i pm dorici l’avevano depositata ad agosto, in deroga alla sospensione del periodo feriale. Deroga ammessa per i reati di criminalità organizzata. Ma la Corte non aveva ravvisato il vincolo associativo e così il processo era ritornato sulla linea del via. La procura di Ancona ha poi rinnovato l’avviso di conclusione delle indagini. E il prossimo 28 giugno, Versace sarà di nuovo in aula a Pesaro.