MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Buche, cantieri, tombini-trappola . Tanti costretti al ’Camel Trophy’. Ci rimettono traffico e incassi

Il caso più eclatante in via Marsala, con un cratere di circa un metro di circonferenza, transennato. Una commerciante: "Il Comune ha recintato, ma quando passa il bus qui si formano le colonne di auto".

Il caso più eclatante in via Marsala, con un cratere di circa un metro di circonferenza, transennato. Una commerciante: "Il Comune ha recintato, ma quando passa il bus qui si formano le colonne di auto".

Il caso più eclatante in via Marsala, con un cratere di circa un metro di circonferenza, transennato. Una commerciante: "Il Comune ha recintato, ma quando passa il bus qui si formano le colonne di auto".

La città che non ‘vedi’, quella delle proteste, dei lavori infiniti, delle strade del centro storico che danno il senso di un viaggio nel deserto. Quella parte di Pesaro che non finisce sui social e quindi sotto i riflettori.

Partenza da Via Marsala, duecento metri da via Rossini. Dice la titolare del negozio Natural House, indicando un cratere nell’asfalto. "La buca si è formata sabato – un metro di circonferenza, ndr – dopodiché il pomeriggio è arrivata una squadra del Comune, ha recintato tutto il tratto e non si è più visto nessuno. A me onestamente non dà fastidio più di tanto ma si formano spesso quando passano gli autobus delle colonne di auto perché si è costretti a camminare a senso alternato". L’asfalto in via Marsala è sprofondato per una trentina dei centimetri e se uno non si fosse accorto del cedimento, a piedi in bici o in motorino, in mancanza di barriere finiva sicuramente all’ospedale.

Altri cento metri, sempre lungo via Marsala e trovi il bar San Marco di una famiglia storica della pasticceria cittadina, quella degli Ottani. Oggi il bar è condotto dal figlio Oscar che se la prende con il cantiere-perenne con tanto di ‘campo base’ ad una decina di metri, in piazzale degli Innocenti dove sono spariti alcuni posti auto e dove alcuni negozi hanno alzato bandiera bianca: fuori campeggia il cartello "affittasi". "Lo scorso anno e cioè quello del massimo afflusso di turisti – dice Oscar Ottani – ho avuto le impalcature davanti alla vetrine ed ho fatto un conto degli incassi mancati: tutto questo lavoro mi ha danneggiato per circa 100mila euro. Mia madre – confessa Ottani – mi dice di non farlo, ma sto pensando seriamente di fare una causa per danni. Non si vedeva un cliente e chi passava pensava fosse tutto chiuso".

Il tratto finale di Corso XI Settembre poi è sempre una specie di Camel Trophy, anche se hanno messo sopra i sanpietrini delle toppe d’asfalto sulle buche più profonde: ma il Corso resta comunque una specie di test per gli ammortizzatori delle auto; un po’ lo stesso discorso lo si può fare per la viabilità che percorre verso il Corso il piazzale dietro la chiesa di Sant’Agostino: una strada impraticabile e qualcuno sorride per dire "che dovrebbero mettere un cartello con la scritta a vostro rischio e pericolo". Sono anni che questa arteria, fra l’altro molto trafficata per chi risale verso il centro dal mare e da viale Marconi, è in condizioni pietose "e prima o poi qualcuno si farà male", dicono gli esercenti.

Un altro centinaio di metri ed uno imbocca via Mazza dove troneggia sempre il cantiere dell’Erap nell’ex palazzo Aymonino, ancora vuoto; sul retro ancora ruspe in azione così come sono ancora in corso i lavori a palazzo Scattolari. Sempre su via Mazza un cantiere lavora per la riqualificazione di uno stabile e si capisce che è un tratto di città di cose antiche: la spalla della città romana che declina verso la strada dove una volta era il porto romano con i granai.

Con la viabilità che è cambiata qualcuno si accorge che tra i luoghi di ‘dolore’ c’è anche la zona mare e la strada finita nel mirino degli utenti, con telefonate di protesta anche in redazione, c’è viale Zara e cioè quella che riporta il traffico verso la statale Adriatica imboccando viale Trieste verso nord. Una strada già finita... in cronaca lo scorso anno perché un pullman pieno di turisti si era incastrato: non riusciva a fare manovra. Con l’aumento del traffico, anche pesante, ora viale Zara risente del tempo e dei carichi che sono aumentati: avvallamenti ed in alcuni punti ci sono tombini che sono almeno cinque centimetri che sono sotto il piano stradale per cui si alzano le proteste degli automobilisti. La città che non ‘vedi’ ma che... senti annovera anche la circonvallazione per andare al palasport e ritorno: un viaggio sulle montagne russe.

m.g.