
di Anna Marchetti
Doveva aprire a settembre. Invece non solo la nuova piscina di via Mattei non aprirà nell’imminenza, ma non si sa nemmeno quando potrà farlo. Così, nel frattempo, da lunedì 11 settembre ha riaperto la storica piscina Dini Salvalai. Aspettando il taglio del nastro. "Non posso indicare una data certa – conferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Giorgio Gragnola –: l’impianto è terminato, mancano le certificazioni e le abilitazioni. E’ una questione di burocrazia e di competenze tra diversi enti". Procedure complicate che hanno preso in contropiede la Fondazione che, una volta ultimati i lavori, non si aspettava di dovere fare i conti con tempi così lunghi prima di poter disporre dell’impianto, costato 7 milioni 200mila euro: 4 vasche, a sfioro, (la più grande da 25 metri, due più piccole per l’acquagym e i bambini da 0 a 3 anni, e una per la riabilitazione).
In attesa che la nuova piscina possa aprire, la società Fanum Fortunae che ha in gestione la Dini Salvalai, dall’11 settembre ha rimesso in funzione l’impianto di Sant’Orso. "Non potevamo fermare l’attività – sottolinea l’assessore allo Sport Barbara Brunori – né consentire migrazioni di società e di atleti verso altri impianti". Va ricordato che il Comune, attraverso un bando pubblico, ha già individuato il gestore della nuova struttura di via Mattei: l’Ati (Associazione temporanea d’impresa) formata da Pool 4 e Fanum Fortunae, pronta a partire non appena il Comune consegnerà loro le chiavi. Quando? Non è possibile dirlo perché prima ci deve essere la consegna della nuova piscina dalla Fondazione al Comune, che la riceverà in usufrutto per 30 anni.
"Stiamo aspettando l’incontro con la Fondazione – spiega Brunori – per avere la data di consegna dell’impianto". In attesa di tale data (qualcuno azzarda metà ottobre), l’unica alternativa per gli appassionati di nuoto sarà la Dini Salvalai. "Abbiamo predisposto il piano vasca, lo abbiamo presentato al Comune che lo ha condiviso – chiarisce Giorgio Ricci, presidente di Fanum Fortunae – abbiamo avvisato le società e tutti coloro che usufruiscono della piscina e siamo ripartiti".
Se il tuffo inaugurale è rinviato, resta la consolazione che l’impianto, una volta consegnato al gestore, sarà completamente arredato e questo consentirà un avvio veloce. Con un impegno economico di ulteriori 250mila euro la Fondazione, infatti, ha acquistato anche il banco bar, i mobili per la reception e tutti gli arredi per gli spogliatoi, che sono ampi e numerosi divisi tra donne e uomini, bambine e bambini, dotati anche di cabine a rotazione.