Cabernardi, l’epopea dei solfatari diventa uno spettacolo teatrale

L’attore orcianese Fabio Brunetti porta in scena ’Radici’, questa sera all’interno del parco minerario

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Si intitola ‘Radici, il caso Cabernardi’, lo spettacolo teatrale scritto e interpretato dal noto attore orcianese Fabio Brunetti, la cui prima assoluta andrà in scena stasera alle 21.30 al parco archeo-minerario di Cabernardi, nel comune di Sassoferrato, ma a pochissima distanza dal territorio di Pergola. E proprio dalla città dei Bronzi e da altre zone dell’alta Valcesano provenivano tanti dei minatori (in certi periodi oltre 1.400) che lavoravano nella miniera di zolfo, rimasta in funzione dal 1870 al 1959.

Brunetti sarà sul palco con la cantante Elisa Goffi e il fisarmonicista Leonardo Panni, per la regia di Glauco Faroni. Luci e audio di Arianna Faroni e scene e costumi Enne Sagerat. L’opera racconta la storia di Adelmo Parrini (personaggio di fantasia) che nasce a Cabernardi nel 1930, ma la famiglia di origine proviene da un piccolo paese della provincia di Pesaro e Urbino, esattamente da Montebello - allora frazione di Orciano -, trasferitasi nei primi del ‘900 nella zona mineraria. Adelmo, da bambino, fa la vita di paese, quella del figlio di un minatore, e, come tutti i suoi coetanei da grande seguirà le orme del padre, finendo anche lui in miniera. Da giovane uomo, sposato, vive poi la crisi degli anni ’50, gli scioperi, le lotte, la chiusura del sito minerario. E con la moglie si trasferisce a Pontelagoscuro, nel ferrarese, dove la Motecatini, proprietaria della miniera, aveva un grande stabilimento. Nella provincia emiliana Adelmo si fa una nuova vita, ma non riuscirà mai a dimenticare le origini.

Una storia intensa, emozionante, che andrà in scena, per questa sua prima, in una data speciale: i 70anni dalla fine dell’occupazione della miniera da parte degli operai contro il previsto dimezzamento della forza lavoro. Era, infatti, il 5 luglio 1952 quando 176 minatori risalirono in superficie dopo essere rimasti per protesta per ben 40 giorni consecutivi sotto terra, al 13esimo livello. Pure questo racconta ‘Radici’.

Sandro Franceschetti