Cagli, l’emorragia inarrestabile dei residenti

Anche nel 2020 si è avuto un calo superiore a 170 persone, e il saldo tra nati e morti è nettamente negativo

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Come ogni anno grazie alla cortese disponibilità del responsabile degli Uffici Demografici del Comune di Cagli, Stefano Balducci, con immediatezza possiamo fare un commento, dati alla mano, sulla popolazione residente e le varie mutazioni che si sono verificate nell’arco dell’anno appena trascorso. Al 31 dicembre i residenti sono scesi ad 8190 unità, 3972 uomini e 4.218 donne. Ad inizio anno 2020, i residenti erano 8.362. Il trend che ormai si ripete da diversi anni ogni 31 dicembre, rivela di nuovo nel Comune di Cagli un calo della popolazione residente con un saldo passivo di meno 172 unità, 75 gli uomini in meno residenti e 97 le donne. Solo 28 sono stati i nati di sesso maschile e 19 femminile. I decessi sono stati 71 uomini e 72 donne. Il saldo tra nati e deceduti è negativo con meno 43 uomini e 53 donne. Gli arrivi da altri comuni registrano 53 uomini e 50 donne, mentre dall’estero 15 uomini e 14 donne. I residenti stranieri sono 684, con donne in prevalenza 388 e 296 uomini.

Altri arrivati dai Paesi Ue sono 52 uomini e 107 donne. Extra Ue dall’Europa 100 uomini e 150 donne. Dall’Africa 88 uomini e 63 donne con prevalenza dal Marocco 112 unità. Dall’Asia 49 uomini e 53 donne e con ben 82 di nazionalità cinese. Solo 7 gli uomini e 14 donne dal centro America. Un dato certo e è l’inarrestabile calo della popolazione residente avvenuta in pochi decenni. Se si fa un raffronto ai circa 15.000 residenti del dopoguerra fino al fatidico 10.040 che ha fatto da spartiacque dagli anni ‘70 ad oggi avviando ogni anno un continuo calo, le prospettive future non sono molto lusinghiere. Se si aggiunge che risiedono circa 700 di nazionalità straniera, la popolazione cagliese sarebbe di poco superiore alle 7.000 persone.

Mario Carnali