Caldo sopra la media da 15 mesi: ben 62 notti tropicali nel trimestre

Questa estate si conferma la seconda più calda, pari a quella del 2017 e dietro solo a quella del 2003

Caldo sopra la media da 15 mesi: ben 62 notti tropicali nel trimestre

Questa estate si conferma la seconda più calda, pari a quella del 2017 e dietro solo a quella del 2003

Il clima del territorio di Urbino Dominato da’ venti boreali, che raddoppiano la loro forza nell’incontro dell’ardue colline che l’ingombrano, e strisciano sulle vette degli Appennini che ne occupano la maggior parte, è esposto al rigore di lunghi e sensibili inverni, che usurpano d’ordinario i suoi diritti alla primavera e non concedono all’estate che un equivoco dominio.

Tratto da Antonio Pampari, “Memorie istoriche

sulli antichi e nuovi rapporti

del Distretto d’Urbino“, 1810

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La nota introduttiva è estratta dalla relazione di insediamento del viceprefetto del Distretto di Urbino avvocato Antonio Pampari datata 1810, inviata a Sua Altezza Imperiale il principe Eugenio Napoleone, vicere d’Italia, dove descrive brevemente il clima del territorio. Si era ancora nella Piccola Era Glaciale, terminata intorno al 1830 e, come già accennato nell’articolo precedente, allora le estati erano brevi con temperature molto lontane dagli standard attuali.

L’estate appena conclusa (per la meteorologia il 1° settembre inizia l’autunno) è stata la seconda più calda della nostra serie, pari a quella del 2017 e seconda solo a quella terribile del 2003 che fece registrare 0,97°C di media in più. Il dominatore incontrastato, come ormai consuetudine, è stato l’anticiclone africano con le sue lunghe fasi stabili e caldissime intervallate da brevi passaggi perturbati, sempre meno purtroppo.

Con agosto siamo a 15 mesi consecutivi di sopra media termico, la fase più acuta di stagione si è registrata tra il 6 luglio e il 17 agosto, 43 giorni ininterrotti oltre la media con massime più volte oltre i 35°C e notti tropicali a ripetizione, 62 nel trimestre estivo.

I record dell’estate 2003 sono solo legati ad un inizio precoce di stagione con forti anomalie termiche positive già agli inizi di giugno. La persistenza dei sistemi anticiclonici tiene alla larga le perturbazioni ma questo non è più ormai un problema prettamente estivo, l’ultimo giorno con bassa pressione risale infatti al 28 marzo. In queste condizioni le strutture cicloniche difficilmente riescono a penetrare nel Mediterraneo e le poche che ne hanno la forza o solo l’opportunità, dovuta a fisiologiche attenuazioni della morsa altopressoria, scatenano spesso fenomeni violenti per il forte contrasto termico che si viene a creare. Poche le precipitazioni estive, il 45% di quelle attese, il sotto media è purtroppo un dato ricorrente in ben 11 degli ultimi 12 mesi, solo maggio è stato in controtendenza. 13 giorni piovosi in 3 mesi caratterizzati prevalentemente da brevi rovesci o temporali racchiusi in 58 ore totali.

Va detto comunque che da una attenta lettura della serie storica il numero di giorni piovosi estivi risulta in leggero incremento generale a fronte di una stabilità del numero di giorni con fenomeni forti o intensi, in sostanza non si evidenzia nessun incremento nell’intensità delle precipitazioni. Settembre è iniziato sull’onda dell’ultima bolla africana dell’estate ma ad oggi i modelli mostrano un progressivo ritorno verso le medie di stagione con spiccata variabilità e occasioni per rovesci o temporali, speriamo non sia l’ennesimo miraggio dovuto agli eccessi di calore.