Cambia le chiavi di casa e finisce nei guai: assolta

Aveva cambiato la serratura della porta e lasciato il marito fuori di casa. Lui l’aveva denunciata e lei, una pesarese di 42 anni, era finita a processo per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ma ieri il giudice Massimiliano Ricci l’ha assolta e con formula piena ("perché il fatto non costituisce reato"). Per conoscere le motivazioni, bisognerà attendere almeno un mese e mezzo. Il difensore dell’imputata, l’avvocato Federico Bertuccioli, ha spiegato ieri, durante l’arringa, che la sua assistita era stata costretta a cambiare la serratura perché la situazione coniugale era diventata insostenibile. I due si stavano lasciando, il rapporto era molto conflittuale, la donna non si sentiva più sicura e non poteva attendere la fine dell’iter civilistico per la separazione. Ma soprattutto, il legale ha messo in evidenza che la donna era l’unica intestataria del contratto di locazione della casa e che il coniuge, 44enne pesarese, non figurava nello stato di famiglia e non aveva la residenza nell’abitazione. Ultimo dettaglio: la polizia chiamata dall’uomo perché non riusciva ad entrare in casa, non aveva infilato la chiave nella toppa per avere la certezza che non si aprisse davvero.

Il 44enne non si era costituito parte civile, ma non ha mai voluto ritirare la querela. Dopo quell’episodio, la coppia era arrivata al capolinea e aveva avviato la causa per la separazione giudiziale (procedimento che ha visto la 42enne difesa dall’avvocato Alessandra Khadem). Il giudice, nei provvedimenti urgenti, aveva disposto l’assegnazione della casa coniugale all’imputata, oltre al mantenimento delle due figlie da parte del marito. Il quale aveva fatto reclamo, ma gli era stato rigettato. E ieri anche il Tribunale penale gli ha dato torto, assolvendo la ormai ex moglie dall’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni per il presumibile motivo del domicilio diverso da quello della moglie.

e.ros.