"Cambiare il medico è un vero calvario Non meritiamo più organizzazione?"

Caro Carlino,

sono una tranquilla (o almeno penso di esserlo) cittadina di Casinina, nel comune di Sassocorvaro Auditore. Da alcuni giorni mi trovo a dover scegliere insieme a circa 1.700 assisti un nuovo medico di medicina generale a causa del pensionamento della dottoressa in carica, che ringrazio per il lavoro svolto.

Come da comunicazione dell’Asur arrivata per posta mi reco presso il Distretto Sanitario a cui appartengo, a Macerata Feltria: all’ingresso, fuori, in piedi e al caldo vedo almeno una decina di persone in attesa di entrare e mi comunicano che all’interno ci sono almeno altrettante persone in coda. Mi rassegno ad aspettare il mio turno e inizio a guardarmi intorno, io non sono più una ragazzina ma vedo persone veramente anziane, sole e con patologie evidenti.

Nel frattempo continuano ad arrivare cittadini ai quali viene detto che non faranno in tempo ad essere ricevute prima della chiusura dello sportello (ore 12) e che devono andare via.

Finalmente dopo un’ora e mezza di attesa arriva il mio turno, mi viene assegnato un medico senza possibilità di scelta perché è l’unico disponibile, oppure c’è un altra possibilità ma esercita la professione ancora più lontano.

Accetto e mentre esco dall’ufficio vengo aggredita verbalmente e in malo modo da un signore che mi accusa di esserglieli passata davanti, cosa assolutamente non vera. Ora io mi chiedo: tutto questo è sinonimo di paese civile? Vedere persone anziane con difficoltà a deambulare aspettare, rassegnate, in piedi e al caldo di questi giorni è normale?

Penso che basti un minimo di organizzazione e buona volontà da parte degli organi competenti per ridare dignità e rispetto alle persone. Inoltre, per favore mettetelo il numerino che regolarizza la fila. C’è anche al banco che vende il pesce fritto!

Carla Mercatelli, Sassocovaro-Auditore

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Gentile signora Carla,

la gestione delle file non è nelle corde dell’amministrazione italiana, da nord a sud. I popoli anglosassoni in Europa e gli americani, generano spontaneamente le file ovunque, e in generale ogni attività è organizzata per non far perdere tempo alla gente, ai cittadini. Anche questa è una delle riforme che attendiamo per entrare in Europa. Ci riusciremo mai? Stia pure certa, alla sua lamentela seguirà una risposta dalle istituzioni. Ma che arrivino anche i fatti è tutto da vedere con i propri occhi.