
Spiro Leka al centro del campo col suo staff e i ragazzi del camp in Albania
E’ con una certa fierezza che i ragazzi albanesi al camp di Durazzo indossano il materiale griffato Vuelle: dall’Albania arriva piena di entusiasmo la voce di Luca Pentucci, assistente di Spiro Leka che sta condividendo con l’intero staff biancorosso un’esperienza nuova: "Spiro qua è una celebrità, ogni volta che andiamo in giro per strada tutti lo fermano, lo salutano: è piacevole anche per noi, oltre che veniamo trattati benissimo ovunque andiamo". Il lavoro con gli iscritti al primo camp biancorosso all’estero sta andando molto bene: "La sensazione che ci arriva è la grandissima volontà di emergere che hanno questi ragazzi - dice Pentucci -: fisici molto interessanti, con dei limiti tecnici, su cui si può lavorare e un paese che in prospettiva potrebbe dare molto. La struttura dove ci alleniamo a Durazzo è di primo livello: un palazzetto con due campi affiancati e aria condizionata. Intanto siamo contenti di esserci fatti conoscere con il nostro metodo, sono venuti diversi allenatori albanesi chiedendo di poter assistere agli allenamenti e anche il lavoro di Venerandi sta piacendo molto: penso che abbiamo aperto un canale importante per il futuro". Fra i 25 partecipanti ci sono diversi ragazzi delle nazionali giovanili albanesi, tre italiani, fra cui un pesarese, e un ragazzo kosovaro un po’ più grande che sta facendo un lavoro personalizzato.
Naturalmente, essendo tutti insieme, hanno modo di portare avanti le trame di mercato della Vuelle 25/26 che con l’arrivo di Tambone ha avuto una sterzata. "Io sono legatissimo a Tambo per gli anni trascorsi a Pesaro - dice Pentucci -. E’ il prototipo ideale che ogni allenatore vorrebbe, perché con la sua etica di lavoro crea attitudine anche per gli altri. Il suo arrivo ci farà fare un upgrade difensivo notevole, me lo immagino insieme a Bucarelli e Maretto, ma anche a Bertini che è un grande atleta, a darci molta più sostanza sugli esterni. Perché se non tieni gli uno contro uno dei piccoli da lì iniziano i problemi. Lui e Bucarelli, poi, hanno grande intelligenza cestistica, saranno bravi a coesistere e coprire più ruoli".
Intanto, Cantù si è portata sul 2-0 e torna a casa con tre match-point per chiudere il conto: "A Rimini vanno fatti i complimenti per il campionato che ha fatto ma Cantù è più attrezzata, ha una rosa più ampia, e sono arrivati tutti in gran forma. Certo, non è ancora finita, ma la sensazione è che stavolta non possano fallire: hanno budget per fare la serie A e un nuovo palas da inaugurare. E noi, dopo lo 0-2 di quest’anno, abbiamo una rivincita da prenderci con Rimini". Mentre dalla serie B stanno per arrivare piazze dalla grande tradizione: "Ho seguito tutti i playoff e credo che Roseto e Ruvo di Puglia abbiano qualcosa in più. Se salissero gli abruzzesi si riaccenderebbe anche una rivalità importante, poi una tra Montecatini e Mestre, comunque vada, riporterà in serie A una realtà che vanta una sua storia cestistica. Il campionato che ci aspetta sarà molto emozionante".
Elisabetta Ferri