Cannabis nel capannone con la luce rubata

Il 25enne arrestato dai carabinieri con 5 chili di marjuana, si era attaccato illegalmente alla rete Enel. L’immobile era in affitto.

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Ha tentato di spiegare che quei 5 chili di erba essiccata nei due sacchi ritrovati in un congelatore erano solo sfalci. Resti della lavorazione delle piante di cannabis indica che ha ammesso di coltivare. Quei 300 fusti rigogliosi di marijuana alti fino a un metro e mezzo che, l’altro giorno, i carabinieri del nucleo investigativo, insieme a quelli del radiomobile della compagnia di Pesaro, hanno scoperto all’interno di un capannone in disuso a Villa Fastiggi, in strada Fontesecco, vicino al carcere. Un’operazione ha portato all’arresto di un 25enne originario di Palermo, ma residente in città da anni. Ma ora sarà il consulente incaricato dal pm Giovanni Narbone a dire se e quanto principio attivo è presente nelle piante (nelle radici, foglie e infiorescenze) così come se in quei sacchi c’è solo spazzatura o invece erba stupefacente pronta per essere messa sulla piazza dello spaccio. In attesa dell’esito delle analisi, il 25enne, operaio incensurato (difeso dall’avvocato Marco Defendini) resta in carcere, con l’accusa di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica. L’arrestato ha infatti realizzato una maxi serra in piena regola, con tanto di lampade alogene e sistema di irrigazione. Il tutto però alimentato attraverso un impianto allacciato abusivamente alla rete dell’Enel. Quando i carabinieri sono intervenuti e si sono trovati di fronte a quel groviglio di cavi, hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e di personale dell’Enel per poter operare in massima sicurezza. Il 25enne era tenuto da giorni sotto osservazione dai militari. Lo avevano notato aggirarsi nella zona industriale di Villa Fastiggi, tra alcuni capannoni apparentemente in disuso. Ed è in uno di quegli opifici che lo hanno visto intrattenersi per diverse ore al giorno. Mercoledì è scattato il blitz e una volta dentro il capannone, i carabinieri si sono trovati davanti a quella distesa di cannabis distribuita su 150 metri quadrati. La coltivazione più corposa mai rinvenuta fino all’altro giorno nella nostra provincia. Dopo aver fermato il giovane, i militari, ispezionando il capannone (detenuto in affitto), hanno constatato che in altri due locali da 350 metri quadrati, erano stati realizzati gli stessi impianti.

e.r.