Case ad 1 euro, Cantiano attira il mondo

Il sindaco Piccini: "Siamo andati fuori dagli schemi per salvare il paese. Quattrocento richieste di interesse da Americhe ed Europa"

Case a 1 euro a Cantiano

Case a 1 euro a Cantiano

Cantiano (Pesaro), 4 dicembre 2019 - Lo dice senza giri di parole: «Se vogliamo sopravvivere dobbiamo essere dei rivoluzionari. In caso contrario Cantiano scomparirà». Alessandro Piccini, 35 anni, sindaco di 2000 abitanti, buona parte composto da over 60, ingegnere, sposato, senza figli («ma stiamo provando ad avere il primo»), ha lanciato l’idea di vendere le case sfitte del paese ad 1 euro. «Ad un patto però: l’acquisto è subordinato alla ristrutturazione con avvio dei lavori entro sei mesi. Le pratiche burocratiche saranno velocissime». Ecco perché lo fa: «Abbiamo almeno 100 case disabitate o abbandonate – dice – , con i proprietari ed eredi disinteressati a qualunque recupero. Per questo è vitale provare a spezzare il declino del paese richiamando a Cantiano famiglie da tutto il mondo che intendono comprare vecchie abitazioni, ristrutturarle e venirci ad abitare. La settimana prossima avremo degli argentini a visionare casa Molini in vendita ad un 1 euro.

Recentemente sono venuti dei cileni, californiani, messicani ma anche novergesi, danesi, olandesi e tedeschi. Sono stati più di 400 le manifestazioni di interesse. La settimana prossima – dice Piccini – pubblicheremo il bando di gara per le case private acquisite dal Comune e messe in vendita ad un euro. Sappiamo che saranno in molti a concorrere stando alle richieste di informazioni». Aggiunge il sindaco: «Daremo delle preferenze a chiunque intenderà risiedere stabilmente a Cantiano, preferenze a chi incaricherà per i lavori di ristrutturazione delle ditte locali e corsia preferenziale soprattutto alle famiglie numerose. Abbiamo bisogno di riempire il paese di bambini».

Il perché lo svela il saldo demografico del 2019: «I nati sono stati 3, i decessi 40. Con questo squilibrio, il paese non regge – dice il sindaco Piccini, alla guida di una giunta di centrosinistra – sappiamo di dover essere coraggiosi e uscire dagli schemi, sperimentare nuove strade per attirare le persone. Grazie ad internet, abbiamo fatto conoscere la nostra proposta a tanta gente dall’altra parte del mondo. Sono convinto che l’esempio di alcuni privati di mettere la propria vecchia casa sfitta a disposizione del Comune possa essere seguito da altri. E non è detto che debbano accontentarsi di un euro. Se ci sarà competizione, i prezzi potrebbero salire e quindi la cessione non sarà del tutto gratuita. Ma ciò che interessa all’amministrazione, è attirare famiglie. Servono giovani, bimbi, aule scolastiche piene. Ora tra asilo, elementari e medie, gli iscritti non sono più di 100 mentre abbiamo attese di anni per trovare posto nelle due case di riposo che abbiamo: una pubblica di 60 posti, e una privata da 24 che è quasi un albergo, con appartamenti per coniugi autosufficienti. Qui si mangia bene, l’aria è splendida, i ritmi sono umani e i profumi della campagna si sentono ancora». Per il sindaco «il brasiliano o il californiano che sono venuti a vedere di acquistare le case di Cantiano, cercavano tranquillità e buona cucina. Non è un caso che qui a Cantiano – dice Piccini – abbiamo 8 bar, 20 ristoranti, negozi di generi alimentari, un frutta e verdura che rileverà una giovane coppia con due bimbi piccoli, l’edicola che vende solo i giornali e nessun negozio di telefonini. Sembra strano, ma non se ne sente la mancanza».