Pesaro, mamma capriolo partorisce nella rotatoria

La singolare scelta di una femmina, tutta la famiglia monitorata di continuo dal Cras: per difenderli dalle auto e anche dai curiosi

Femmina di capriolo con i piccoli (foto Archivio Giovanni Giuliani)

Femmina di capriolo con i piccoli (foto Archivio Giovanni Giuliani)

Pesaro, 24 maggio 2020 - Una rotatoria per giaciglio. L’ha scelta una femmina di capriolo che per dare alla luce i suoi due piccoli e allattarli, nelle prime due settimane di vita, ha optato per farlo all’interno di una grande rotatoria nel pesarese.

"Il fatto è raro – osserva Giovanni Giuliani, zoologo, esperto di ecologia comportamentale del capriolo –. In vent’anni di ricerca è la prima volta che sento una situazione simile. Ma la ragione è legata certamente al lockdown pandemico: in due mesi di blocco totale dei veicoli e di scarsissimo movimento, la femmina di capriolo deve aver scambiato la rotatoria per un luogo appartato e quindi sicuro. Cosa che non è ora, con la ripresa del traffico". In pratica è rimasta “bloccata“ perché non può spostare i piccoli fino a quando questi non avranno forza per camminare da soli. Lei si muove, con prudenza, per incamerare cibo e allattare. Ecco perché il luogo è monitorato costantemente dai volontari del Cras Marche, il centro della Regione specializzato nel recupero animali selvatici. Gli uomini del Cras vigilano per tutelare l’incolumità del nucleo di ungulati provvedendo alla sicurezza della viabilità. "Il trasloco della famigliola non può avvenire in questa fase – spiega Giuliani – perché la capriola non può essere sedata nel periodo dell’allattamento. Di solito nella terza settimana, i piccoli hanno forza di camminare e prenderanno a seguire la madre che li porterà nel bosco. Sono ungulati del Parco San Bartolo. Ora accade che, ogni cinque ore, la femmina raggiunga i piccoli per allattarli. Questi restano immobili in attesa di lei. Il manto pomellato, a chiazze bianche su un fondo scuro, permette ai piccoli di confondersi con il prato in primavera". Il tutto per evitare l’attenzione dei predatori...

"Proprio così. E non solo – conclude Giuliani –. Fa parte della difesa passiva della specie anche il modo di individuare più giacigli per parto. Del resto questo, tra maggio e giugno, è il periodo dei parti di capriolo. E’ comune che una capriola sgravi da uno a due piccoli. Più raro è che ne faccia tre, rarissimo che si arrivi a 4. La femmina non concentra i piccoli nello stesso giaciglio, ma li distribuisce in più punti. Qualora il predatore scopra un giaciglio, resta l’altro". La raccomandazione è di non avvicinare i piccoli, pensando che questi possano essere abbandonati. La madre una volta toccati dalla mano dell’uomo, potrebbe non riconoscerne più l’odore, spaventarsi e decidere di abbandonarli.