
I carabinieri, a destra di De Donno, del Battaglione Toscana: ieri sono ripartiti
Tossici a secco di dosi, perchè i pusher si sono allontanati; e il sindaco Biancani, invece, che fa i complimenti pubblici, su Fb, alle forze dell’ordine per gli arresti fatti in questi giorni alla stazione e in zona Miralfiore.
Sono i due aspetti, speculari, dell’ultima attività dei carabinieri del Battaglione Toscana, che ieri, assieme ai colleghi della compagnia di Pesaro, coordinati dal Luogotenente Pietro De Donno, hanno fatto l’ultimo arresto, un tunisino di 21 anni, bloccato con l’hashish dentro un bar della zona stazione. I militari del battaglione Toscana se ne sono andati, sono rimasti in città una decina di giorni, e il primo arresto l’avevano fatto due venerdì fa, sempre al Miralfiore. Da allora, hanno fatto praticamente un arresto al giorno: tanto che ieri in tribunale qualcuno diceva che da giorni appunto i tossicodipendenti del parco non sapevano più dove andare a comprare la droga. Se arriveranno nuovi rinforzi, visto l’exploit, ancora non si sa. L’unica cosa certa è che quelli che hanno operato in questi giorni funzionavano bene.
Il tunisino è stato fermato nello stesso bar dove pochi giorni prima gli stessi carabinieri avevano trovato un pacchetto di hashish – un etto – lasciato solo soletto dietro un incavo di una slot machine. Così venerdì, durante i controlli al Monumento della Resistenza, a qualcuno dei militari viene in mente di andare con il cane antidroga proprio in quel bar. Lì c’è il tunisino, il cane Kevin lo punta subito, e in un pacchetto di sigarette che il ventenne ha addosso spuntano le 10 dosi di hashish. Poi, di nuovo le cifre consistenti in contanti: anche il ragazzo, come gli altri arrestati, ha centinaia di euro in tasca, per l’esattezza 710. I carabinieri dicono che a un certo punto riferirà di averli vinti alle slot. Il suo legale, Michele Mariella, del foro di Pesaro, durante la convalida davanti al giudice Tetto, spiegherà che il ragazzo in realtà ha una busta paga, e che in passato ha fatto l’aiuto cuoco in un ristorante di Fano. Poi il giovane durante l’udienza rivela anche di abitare in affitto, ma che quell’affitto non ha un contratto, almeno al momento. Dice anche che la casa in cui abita, in centro, è di proprietà di un avvocato. I carabinieri, in quella casa, hanno fatto una perquisizione, ma non risulta abbiano trovato materiale atto al confezionamento delle dosi. Il giovane era in possesso anche di tessere sanitarie altrui, per questo oltre al reato di detenzione di stupefacente è stato arrestato anche per furto.
L’arresto è stato convalidato, il giudice ha imposto l’obbligo di firma per tre giorni la settimana e stavolta di dimora.
Sul giovane è pendente anche un’accusa di violenza sessuale, ma la ragazza che lo accusa avrebbe ritrattato durante l’interrogatorio. Tanto che il giudice ha revocato il divieto di avvicinamento per lui.
Alessandro Mazzanti