Caravaggio: il giallo passa per Pesaro. Ciaroni lo scopre e Selci dice: "Vai, copro io"

Il quadro era in Spagna e veniva battuto all’asta per 1.500 euro. Una corsa a due con Vittorio Sgarbi. "Sarebbe stato bello averlo qui"

I i titolari dell’Antiquariato Altomani arrivati ad un soffio dall'acquisto

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Pesaro, 9 aprile 2021 - "Sarebbe stato bello portarlo a Pesaro, ma putroppo il Caravaggio ci è sfuggito", dice Giancarlo Selci. Perché l’antiquario Giancarlo Ciaroni assieme alla moglie Anna Maria ed al figlio Andrea avevano capito che si trovavano davanti al ‘colpo’ del secolo. "Avevo deciso di mettere in vendita la mia casa di Milano – racconta Ciaroni –, ma non ero sicuro che i soldi mi sarebbero bastati, per cui sono andato da Giancarlo Selci. E lui mi ha detto ‘se non ti bastano ci penso io’".

"Io non capisco nulla di arte e parlo solamente delle cose che so – continua Selci –, ma mi sono fidato. Peccato, sarebbe stato bello averlo qui". Una storia da film quella di questo dipinto del Caravaggio scoperto per caso in Spagna. La segnalazione a Ciaroni di un dipinto che va all’asta per 1500 euro a Madrid arriva da un mercante pugliese, Antonello Lo Pinto, "che fra l’altro mi manda il messaggio in francese ed aggiunge anche che il dipinto si trovava in Belgio", dice Giancarlo Ciaroni. A quel punto l’antiquario invia mille euro per avere la foto del dipinto.

"Quella foto – racconta lo studioso riminese Massimo Pulini – Ciaroni la invia a me la sera stessa senza nessun commento e senza dire una parola. Io collaboro da anni con la casa d’antiquariato Altomani e posso dire che si era davanti all’Ecce Homo del Caravaggio dipinto per il principe Massimo nel 1604". Pulini collaborò già con l’antiquario pesarese nell’individuare il piccolo dipinto del Barocci ‘strappato’ dalla pala del duomo di Urbino. Alle 21 e 48 della sera del 24 marzo Massimo Pulini, dopo aver visto la foto del dipinto, scrive questo messaggino, con toni di vero stupore: "C...o ! E’ Caravaggio e forse è il vero Caravaggio del concorso genovese. Ma dove l’hai trovato?"

Ciaroni a quel punto cerca di chiudere l’accordo, offrendo tutte le massime garanzie ed anche una percentuale al commerciante pugliese, il quale però inizia a sospettare e ad annusare l’affare. "E telefona subito a Vittorio Sgarbi, citandomi. E il critico d’arte il giorno dopo chiama in Puglia per dire che aveva un ricco industriale disposto ad acquistare il dipinto", dice Ciaroni.

A quel punto si scatena il tam tam degli esperti su questa opera che era attribuita al circolo del pittore Josè De Ribera: andava all’asta al prezzo di 1.500 euro. "Il dipinto doveva essere battuto oggi – continua Ciaroni – ma dopo tutto quello che è successo è stato ritirato e molto probabilmente resterà in Spagna, forse lo rivedremo al museo ‘Prado’ di Madrid. Sono rimasto in Spagna per rivederlo prima che lo mettessero in una cassa. Una cortesia che mi hanno voluto fare perché sono stato il primo a riconoscere in quel dipinto la mano di Caravaggio. Anzi per dire tutta la verità la prima a pronunciare quel nome è stata mia moglie Anna Maria".

Comunque il 25 marzo Giancarlo Ciaroni con il figlio Andrea vanno alla Biesse e grazie alla disponibilità della famiglia Selci "facciamo il tampone e ci imbarchiamo da Roma per Madrid nel tentativo di acquistare il dipinto prima che andasse all’asta, se fosse stato possibile. Perché a quel punto, grazie alla disponibilità della famiglia Selci, avevo le spalle coperte".

In verità, tanto per restarenell’ambito cittadino, l’antiquario si era rivolto anche ad un altro noto industriale pesarese, amante dell’arte, per cercare una eventuale copertura finanziaria. Il quale in un messaggino risponde così a Giancarlo Ciaroni: "Sta calmino e vola basso". L’altro ieri Vittorio Sgarbi ha inviato un paio di messaggi a Giancarlo Ciaroni per annunciare che lo avrebbe citato in alcune interviste, cosa che poi Ciaroni non ha voluto. Per cui si parla genericamente di un antiquario.

Per la cronaca il dipinto è di proprietà di tre fratelli spagnoli che se lo sono ritrovati in casa e non si mettevano d’accordo sia sul prezzo sia su chi lo dovesse tenere. Quanto vale un Caravaggio? "La stima potrebbe oscillare tra i 150 e i 200 milioni. Se portato negli Stati Uniti potrebbe arrivare anche a 400", chiude Ciaroni. Una storia partita da Pesaro e sfumata nel nulla per il polverone che si è sollevato. E come dice Giancarlo Selci: "Peccato, sarebbe stato bello avere un Caravaggio in città".