Caritas Pesaro, le emergenze: "Casa, bollette, bambini in povertà"

Il 25% di chi chiede aiuto ha una grave precarietà abitativa. E su 2688 beneficiari, un terzo sono bambini-ragazzi inseriti in contesti fragili

Il rapporto Caritas sulla povertà: "Anche i bimbi piangono"

Il rapporto Caritas sulla povertà: "Anche i bimbi piangono"

Pesaro, 27 novembre 2022 - Che cosa è la concretezza del bene comune? Per capirlo bastava, ieri, trovare posto nella chiesa di San Giovanni, partecipare al report sulla povertà elaborato dalla Caritas diocesana di Pesaro e concludere l’esperienza in via del Teatro, 26 dove alle ore 12 l’arcivescovo Sandro Salvucci, insieme ad Emilio Pietrelli, direttore Caritas e Carlo Grossi, presidente della Fondazione Meuccia Severi hanno tagliato il nastro del neonato Osservatorio delle Povertà e delle Risorse. Intitolato alla imprenditrice, mecenate e filantropa Meuccia Severi, l’Osservatorio è un luogo poliedrico, sede per le attività integrate di analisi dei bisogni ed efficacia degli interventi orchestrate da una terna di soggetti, parner finanziatori del progetto: Caritas Diocesana di Pesaro, Ambito territoriale sociale 1 con il Comune di Pesaro capofila; Università di Urbino. "E’ il luogo dove si metteranno a fuoco priorità e politiche attive per alleggerire il carico sociale di vere e proprie emergenze attuali" ha spiegato l’assessore Luca Pandolfi, coautore insieme a Roberto Drago di Ats1 dell’apporto comunale al tavolo operativo di contrasto alla povertà.

E’ a quelle emergenze , dati alla mano, che ieri Andrea Mancini, Claudia Moschini, Daniela Scansalegna hanno dato voce. "E’ giusto dire così – ha commentato Mancini, coordinatore Caritas – perché dietro ogni numero c’è una persona e la sua storia di fragilità". Ascoltando il report redatto da Moschini e Scansalegna – responsabile ed educatrice del Centro d’ascolto Caritas – chiunque, disarmato, sarebbe vinto, impotente davanti ad una emergenza abitativa allarmante e al dato, opprimente, che vede i minori protagonisti del disagio materiale e culturale. Dai dati di Caritas, messi insieme nell’ultimo triennio, Pesaro non è, infatti, un’isola felice.

"Parlando di emergenza abitativa siamo davanti al più grande problema del nostro territorio – sintetizza Mancini –: 1 persona su 4 di chi si rivolge a Caritas vive in una condizione di grave precarietà abitativa". I beneficiari di aiuti Caritas sono tutt’altro che pochi: oltre tremila persone di media l’anno (totale tra cda diocesano e 28 cda parrocchiali) con un picco di 3.939 utenti nel 2020.

Il report fa la mappa del bisogno avendo come base i dati dei 28 centri d’ascolto parrocchiali sparsi in tutta la diocesi: "Si può calcolare – spiega Moschini – una media di circa 30 famiglie per ogni Caritas parrocchiale. Ci sono picchi come a Montecchio (76) e Borgo Santa Maria (72), ma anche nel centro storico di Pesaro (65), che contrariamente a quanto l’immaginario collettivo possa pensare, nasconde numerose situazioni di fragilità e povertà".

Altro fronte è quello legato ai minori: "Sul totale dei beneficiari seguiti dalle Caritas Parrocchiali (2.688), circa un terzo sono minori che vivono in contesti di fragilità – continua Mancini –. Ci sono contesti familiari di povertà materiale e culturale. Dobbiamo rinforzare l’attività educativa, ma soprattutto le condizioni di welfare in cui vivono i ragazzi, per riuscire a dare ai minori una vita più leggera e aprire un orizzonte di crescita sana ed equilibrata". Quali aiuti? "Azioni che allevino le famiglie dal disagio economico – osserva Mancini –. Infatti nel 2021 abbiamo rilevato che gli interventi economici più corposi, il 36,4% del totale, sono quelli di sostegno al pagamento di bollette, affitti e tasse".

Ed ecco la concretezza del bene comune. Al fianco delle famiglie con minori, a supporto del carovita, da ieri è attivo un conto corrente Caritas: "Servirà a pagare bollette, affitti, spese alimentari e di cura della persona – spiega Mancini –. Mentre per l’emergenza abitativa Caritas con altri partner sta progettando la ristrutturazione, in via Bovio, di un appartamento per l’accoglienza temporanea di 7 persone, senza fissa dimora".