Caro energia, che salasso sulla provincia Stimati 150 milioni in più rispetto al 2021

Il dato deriva dalla rilevazione dei consumi fatta da Terna, gestore delle reti. Vittorio Livi, Fiam: "Dobbiamo rivedere tutti i listini"

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Stando ai consumi di energia, il solo settore industriale della provincia avrà un rincaro delle bollette che può essere calcolato globalmente sopra i 150 milioni di euro, tra energia elettrica e gas rispetto allo scorso anno.

Il dato, anche se non millimetrico, è pressoché ufficiale stando ai consumi della Provincia rilevati da Terna che è il gestore delle reti elettriche. I 150 milioni riguardano solo il settore della produzione, dopodiché, occorre mettere sopra il rincaro che andrà a pesare sulle famiglie. Una erosione sugli stipendi che andrà a ripercuotersi anche sui consumi: pranzi, cene, supermercati, abbigliamento e via dicendo. Poco meno di uno stipendio medio di un lavoratore dipendente quando si arriverà alla fine dell’anno: per essere più chiari non 13 stipendi ma 12. Per le famiglie la vera stangata arriverà a fine febbraio soprattutto per quello che riguarda il consumo del gas che avrà una incidenza maggiore rispetto a quella dell’energia elettrica. Un tema scottante questo dell’energia tanto che Confindustria, annuncia il direttore Andrea Baroni, organizza un convegno proprio per parlare di questo tema il 19 e 20 di questo mese. Sopra anche il problema del gas dell’Adriatico che lsa Croazia assorbe menbtre l’Italia no.

Comunque il picco dei rincari dell’energia sembra che sia passato e da aprile si dovrebbe assistere ad una diminuzione, tenendo conto che lo Stato sta cercando di intervenire con gli aiuti: 6 miliardi solo per il settore industriale. Un grosso imprenditore della provincia ha ricevuto nei giorni scorsi la bolletta dell’energia elettrica ed ha superato il milione di euro con un aumento di una volta e mezzo ed ora attende quello del gas che stima triplicato. Benché abbia molti capannoni con il fotovoltaico sul tetto ha parlato di un ‘aiuto’ sotto l’8 per cento sul totale. E la risposta testualmente è stata questa: "Ci accendo le lampadine e forse qualche computer".

Un altro imprenditore, Paolo Andreani, proprio ieri faceva conti e raffronti: a novembre con un sonsumo di 148mila kw la bolletta era di 18.500 euro; nel mese di dicembre con 146mila euro di consumi la bolletta ha sfiorato i 59mila euro. L’incidenza sul fatturato è stata calcolata del 9% mentre tutti i dipendenti (75) incidono per il 15% sul totale. Un aumento dei costi di 500mila euro alla fine dell’anno se non accade nulla. "E sa quale sarà il bello? – dice Andreani – che siccome i rincari andranno ad incidere sul prodotto i clienti rispondono che prima di ordinare aspetteranno di terminare le scorte sperando di spuntare prezzi migliori. Quindi rischia ora di non lavorare". Il risparmio ottenuto dal fotovoltaico stimato dall’imprenditore fanese è stato stimato intorno ai 10mila euro. Vittorio Livi della Fiam stima, in una industria onnivora come la sua di energia – forni sempre accesi per la lavorazione del vetro – alcune centinaia di migliaia di euro di aumento dei costi fissi alla fine dell’anno. Una catena "perché dobbiamo anche rivedere tutti i prezzi e quindi tutti i listini senza poi mettere nel conto che se la situazione non si calma, potrebbero esserci ripercussioni anche sull’export che per noi vale il 50% del fatturato fuori dal mercato europeo".

m.g.