
Carrabs e Alessandro Marchetti, del direttivo provinciale Europa Verde alla ex Osca
Gianluca Carrabs chiede un incontro pubblico per ridisegnare il futuro di Canavaccio. Il capogruppo in Consiglio comunale di Alleanza Verdi e Sinistra ritiene ciò che finora è stato fatto per il borgo, durante il terzo mandato di Maurizio Gambini, "emblematico dell’assenza di una strategia di sviluppo e di una visione di lungo periodo" da parte del sindaco, che accusa di attuare "solo interventi puntuali e spesso clientelari, che alimentano un consenso sterile e non lasciano traccia di futuro. Urbino sta lentamente spegnendosi", dice.
A un anno esatto dall’inizio del Gambini-ter, Carrabs parla di "bilancio politico impietoso", sostenendo che alla città serva "una progettualità ampia, strutturata, partecipata. Invece, tutto appare ridursi a un esercizio di sopravvivenza amministrativa. Un immobilismo che si riflette non solo sul centro storico, ma anche sulle frazioni. Canavaccio è una comunità operosa, crocevia naturale verso Urbino, e meriterebbe di essere valorizzata come polo autonomo, dotato di servizi, impianti sportivi, spazi culturali e opportunità turistiche, invece viene trattata come un’appendice dormitorio da sacrificare a ogni forma di speculazione edilizia".
Il consigliere punta il dito contro "le promesse disattese e le decisioni incomprensibili dell’amministrazione: dalla lottizzazione di Santo Stefano di Gaifa al progetto sull’ex Osca. Un susseguirsi di operazioni pasticciate. Alla famiglia Bruscoli era stato promesso un polo logistico, poi abbandonato senza spiegazioni, dopo che la Provincia aveva chiesto integrazioni mai fornite, ma intanto si era scelto un sito agricolo di pregio, cerniera le aree tutelate di Cesane e Furlo, un errore da ogni punto di vista. Non meno grave è il degrado delle strutture esistenti: lo stadio è in condizioni inaccettabili, la proposta sull’ex Osca è assurda. Coprire di pannelli fotovoltaici migliaia di metri quadri di tetti vecchi e inutilizzati significa inchiodare quelle strutture al proprio degrado, compromettendo ogni riconversione urbana o economica. Si deve incentivare il fotovoltaico dove ha senso farlo, sui tetti delle aziende, non nel cuore del paese, senza alcun progetto condiviso".
Carrabs denuncia poi un "silenzio sulla situazione della Torre Brombolona, struttura storica in decadenza, e sulle strade delle Cesane, ridotte a un pericolo costante. A ciò si aggiunge una zona industriale trascurata. È tempo di ascoltare la comunità: chiedo che si apra immediatamente un confronto pubblico con i cittadini di Canavaccio, per disegnare insieme una nuova visione del territorio".
n. p.