REDAZIONE PESARO

"Carriera diffamò Badioli". Il video era per denigrarlo

Depositate le motivazioni della sentenza di condanna del ristoratore di IoApro. Definì l’azione del dirigente di polizia di "un’arroganza incredibile".

"Carriera diffamò Badioli". Il video era per denigrarlo

Umberto Carriera ha diffamato il capo della mobile Paolo Badioli con "la distorta rappresentazione dell’operato delle forze di polizia" entrate nel suo locale per i controlli durante il lockdown. Era il 16 gennaio 2021. E’ un passaggio della motivazione della sentenza di condanna (200 euro di multa, 3000 euro di risarcimento alla parte civile, 1500 euro a tre associazioni e spese processuali), a firma del giudice Andrea Piersantelli. Si legge: "La diffusione dello stesso Carriera del video dell’operato della polizia è stata fatta allo scopo di avvalorare la figura di vittima dello stesso Carriera, quando è evidente come egli fosse in torto palese, per avere infranto le disposizioni normative. Ne consegue che la connotazione in termini di diffamazione della condotta si delinea non solo per il commento intrinsecamente offensivo dell’onore e della reputazione del pubblico ufficiale Paolo Badioli ("Arroganza incredibile") ma anche per il fatto che la pubblicità, data da Carriera al video, era diretta in modo evidente a sollecitare commenti altrui e alla ricerca di consensi al proprio illegittimo operato. Non solo. L’imputato era consapevole anche che, pubblicando il video accompagnato dal suo “post” di commento, egli avrebbe raccolto opinioni e manifestazioni di pensiero finanche gravemente offensive, violente e minatorie". "Le immagini invece mostrano un pacifico ed ordinato intervento di polizia amministrativa e pertanto, l’aver definito di una “arroganza incredibile” l’azione, doverosa, dei pubblici ufficiali assume connotati, che vanno oltre quella che potrebbe essere considerata una libera critica all’operato delle forze dell’ordine, in quanto trattasi di evidente falsa e disonorevole rappresentazione della realtà"