Carristi, piove nei cantieri Un video allerta il Comune

Fano, su Fb lo sfogo di un’associazione. L’assessora Brunori: "Subito sopralluogo"

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Acqua a catinelle nella Fabbrica del Carnevale di Fano. Sono quasi due anni che la presidente dell’Ente Carnevalesca Maria Flora Giammarioli ascolta impotente le lamentele dei carristi, costretti a lavorare in un cantiere in cui dopo ogni acquazzone devono carreggiare i fusti d’acqua (foto) piovuta dal tetto. E da due anni la Giammarioli scrive mail al Comune di Fano, il proprietario dei tre capannoni industriali in cui alloggia la fucina del Carnevale dell’Adriatico, perché intervenga sul tetto e facendo altri piccoli lavori. Tutte lettere rimaste... morte. C’è voluto ieri lo sfogo social di un carrista per sbloccare la situazione e far sì che il Comune si decidesse a mandare già oggi alcuni tecnici a fare un sopralluogo per verificare lo stato delle cose. Sabato notte, infatti, esasperato ed amareggiato, Andrea Curina dell’associazione ‘Fantagruel’ ha pubblicato online un video che ringraziando chi fa buona promozione al Carnevale di Fano mostrava però in che condizioni sono costretti a lavorare i maestri carristi nei cantieri: con la pioggia che scroscia da grosse fessure aperte nel tetto, a terra secchi di plastica per raccogliere l’acqua piovana, il pavimento allagato e le opere di cartapesta coperte da teli per limitare i danni. "Ho sollecitato subito il dirigente - dice l’assessora Barbara Brunori, da casa, influenzata - che mi ha assicurato che domani (oggi) farà un sopralluogo con la ditta. Stanno cercando di attrezzarsi per salire sul tetto e verificare le infiltrazioni. Chiaro che bisogna tutelare le opere custodite nei cantieri, sono un patrimonio culturale. Ma questo è un problema che va avanti da anni. Io sono arrivata da poco (la Brunori ha ereditato solo nell’ottobre scorso i lavori pubblici e la viabilità dalla dimissionaria Tonelli, ndr) e sollecitata dalla Giammarioli avevo provato a affrontare la questione. Ma poi c’è stato il terremoto e ai dirigenti sarà passato di mente. Quello di oggi è stato un ulteriore sollecito, ma era un caso già attenzionato. Però io arrivo adesso e sto cercando di occuparmene nel mio tempo".

Tiziana Petrelli