Casa delle tecnologie emergenti, primo step Il futuro si costruisce in largo Mamiani

Confronto tra i partner del progetto di sviluppo che grazie a un bando del ministero si spartiranno 11 milioni di euro di risorse

Casa delle tecnologie emergenti, primo step  Il futuro si costruisce in  largo Mamiani
Casa delle tecnologie emergenti, primo step Il futuro si costruisce in largo Mamiani

Si chiama “Cte square Pesaro“ ed è un progetto, promosso e sostenuto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, da 11 milioni di euro. Cte è l’acronimo di “Casa delle tecnologie emergenti“. Ieri nella sala del Consiglio comunale c’è stata un’assise di confronto tra i vari partner coinvolti, tra cui è stata ripartita la torta milionaria. Ognuno di questi ha spiegato “cosa farà per Pesaro, nell’ambito delle proprie competenze“.

Gli attori. La sala del Consiglio era affollata perché i partner coordinati dal vertice capofila – Comune di Pesaro, assessorato transizione digitale, Università di Urbino, la società di telecomunicazioni Tiscali – sono tanti, tra cui i l’ Università Politecnica delle Marche, BpCube, Sinergia, EY Business School, Rainbow, Websolute, Pluservice, EBWorld, Umbra Control, Fondazione Rossini, Rof, Conservatorio Rossini, Fondazione Nuovo Cinema, Agenzia di stampa Primapress srl , Competence Center Associazione Cyber 4.0 e con la collaborazione della CTE Next della Città di Torino.

L’obiettivo comune è coniugare le competenze di università e centri di ricerca con le esigenze del tessuto imprenditoriale promuovendo l’utilizzo delle tecnologie emergenti collegate allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G e la competitività dei territori. Per questo le realtà hi tech dovranno garantire piattaforme e veicoli digitali, a contenuti e servizi trasferendo Know how tecnologico verso le piccole e medie imprese su temi come la blockchain, l’internet of things, l’intelligenza artificiale e le tecnologie quantistiche. Ecco perché tra i partner, per esempio, ci sono l’associazione Cyber 4.0, centro di competenza nazionale ad alta specializzazione sulla cyber security o la Pluservice, tech company dei trasporti, mobilità e turismo o la pesarese Sinergia che ha brevettato il controllo qualità con l’intelligenza artificiale.

La cultura. A Pesaro coerentemente con la designazione della città di Pesaro come “Capitale Italiana della Cultura 2024”, la Cte ha per tema l’applicazione di tecnologie emergenti alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Ecco perché tra i partner ci sono la Fondazione Rossini, il Rof, il Conservatorio o la Mostra del Cinema.

L’applicazione. "Abbiamo fondi musicali importanti che andrebbero digitalizzati per permettere la fruizione ad una community più ampia – ha detto Catia Amati della Fondazione Rossini –. Per esempio come quello della biblioteca musicale di Vittorio Gui, primo direttore d’orchestra che ha dato il via alla riscoperta rossiniana". Christian Della Chiara del Rof punta alla realtà aumentata per ridare vita e contestualizzare il patrimonio artistico fatto di costumi, elementi di scena e pezzi di storia del teatro dell’Opera italiano così come sono custoditi nei “mitici“ magazzini del Rof. Fabio Masini, direttore del Conservatorio Rossini ha parlato dell’espansione della Sonosfera.

Ma tra le varie declinazioni si possono pensare anche strumenti più trasversali. Per esempio, se nel prossimo futuro a Pesaro sapremo esattamente quante persone riempiono Piazza del Popolo per un evento, lo dovremo all’attività di “video mapping“ che “Cte square Pesaro“ metterà a disposizione degli utenti interessati a saperlo. Avere uno strumento di video mapping sarebbe stato certamente utile ai tempi del distanziamento di sicurezza da contagio per Covid, ma continua ad esserlo in tante altre situazioni come capire, veramente, la partecipazione e quindi il gradimento, riscosso da un’iniziativa per cui non c’è biglietto d’ingresso. Oppure per “meglio pesare“ il consenso civico ad una protesta di piazza. Con il video mapping questo si potrà fare.

Solidea Vitali Rosati