Case Bruciate prepara l’evacuazione I residenti: "Ma non è esagerata?"

In 900 dovranno andarsene il 4 dicembre durante le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico. Ci saranno autobus a disposizione dalle 6 del mattino e chi vuole potrà andare alla Vitrifrigo Arena

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Il 4 dicembre, dalle 8 alle 12, verrà evacuato, per ragioni di sicurezza dovute alle operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico che è stato ritrovato recentemente nella zona, il quartiere di Case Bruciate: 900 persone dovranno lasciare le proprie abitazioni in attesa che le operazioni siano concluse. Molti dei residenti l’hanno saputo dal Carlino e da lì è iniziato il tam tam per capire cosa dovranno fare quel giorno: "Noi sappiamo che dobbiamo andare alla Vitifrigo Arena, ma poi? Cosa facciamo lì? – dicono Rocco ed Adamo, due signori del posto –. Inoltre, dove verrà fatto brillare quest’ordigno, visto che la cava di Case Bruciate ora è un campo seminato? Sono domande a cui ci piacerebbe che venga data una risposta. Per ora ci atteniamo alle direttive che ci sono state dette, ma ci sembra leggermente esagerato far andare via tutti quanti". In molti quindi, ieri mattina, si sono svegliati con i giornali che parlavano di un "esodo" di quasi 900 persone verso altre destinazioni: "Noi fortunatamente abbiamo la casa a Montecchio, ma il bar tocca lasciarlo chiuso – dice Germano Battistini, del New Barcollo –. Anche perché arrivi qua dopo mezzogiorno e poi cosa fai? Non si fa in tempo a preparare tutto. È una cosa che ogni tanto capita, anche se non serve fare tutta questa evacuazione. Però questa bomba è roba vecchia, ormai sapevamo già della sua presenza. L’importante è che facciano le cose per bene e velocemente".

"Prima il terremoto, poi la bomba, fa quasi sorridere – dice invece Egidio Carnaroli, residente –. Penso che andrò a fare un giro a Cattolica, tanto se deve essere tolta bisogna toglierla. Oppure, in base anche a com’è il tempo, potrei andare da mio nipote a Fano. Le alternative ci sono, basta saperlo per tempo". Alcuni, invece, sono stati presi alla sprovvista, rimanendo stupiti di questa situazione: "L’ho letto sul giornale, non sapevo – racconta Lara Mancini mentre aspetta l’autobus –. Ora mi dovrò organizzare per andare da qualche parte, magari vado in centro o a farmi un giro. Certo è che rimango un po’ spiazzata, ogni tanto ce n’è una, non è la prima che trovano una bomba e che la tirano fuori e non sarà nemmeno l’ultima, poco ma sicuro". Un tranquillo quartiere, la cui quotidianità è stata leggermente scombussolata da un giorno all’altro. "Partiremo anche con un’azione di volantinaggio e con l’organizzazione degli autobus – dice Ugo Schiaratura, coordinatore della Protezione Civile di Pesaro –. Il programma è questo: dalle 6 alle 8 i residenti dovranno sgomberare l’area, dopodiché vi sarà un controllo nell’ora successiva per assicurarsi che tutti siano al sicuro e che non vi sia rimasto nessuno. Al palazzetto daremo acqua e da mangiare a chiunque ne avrà bisogno. Solitamente per togliere la spoletta e rendere sicuro l’ordigno ci vogliono circa tre ore. Insomma, raccomandiamo che tutti stiano al sicuro. Appena tutto sarà finito, faremo tornare tutti quanti alle proprie abitazioni".

Alessio Zaffini