Caso palas, albergatori in campo "Impensabile cacciare Tecnocasa"

Si accende la polemica sull’intricato caso della sovrapposizione tra la convention e i playoff della Vuelle. I titolari degli hotel e l’Apa: "Danno economici e d’immagine se si dice no al maxi raduno aziendale"

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Tra i due e i cinque milioni di euro nessuno può stimarlo, ma se un giudice dovesse dare ragione a Tecnocasa per il mancato rispetto dei termini contrattuali di Aspes, il prezzo per disputare i playoff tra Vuelle e Virtus alla Vitrifrigo Arena rischia di essere decisamente alto. Ma intanto ad alzare la voce sono gli operatori economici della città, a partire dagli albergatori. "In gioco c’è la credibilità della nostra città" osserva alla spicciolata Vanessa Gasparini, titolare dell’hotel Clipper. "Se non rispettiamo questo patto, Tecnocasa ce la giochiamo anche per il futuro. Bisogna avere un equilibrio fra le emozioni e la realtà – osserva il decano degli albergatori, Fabrizio Oliva –. E’ certamente emozionante che la Vuelle sia arrivata ai playoff, ma la realtà ci dice che la convention di Tecnocasa è un fatto molto importante per l’economia cittadina anche perché accade in bassa stagione. Dobbiamo lavorare per accogliere la proposta che ha fatto il presidente della federazione di basket di andare in Ancona a giocare la partita".

L’associazione albergatori pesaro, Apa, è fortemente preoccupata delle notizie apprese a mezzo stampa sulla gestione degli eventi prossimi relativi alla convention Tecnocasa e ai play off di basket. "Siamo tutti tifosi VL – sottolinea Paolo Costantini, presidente di Apa –. Come pesaresi non possiamo essere altrimenti. La VL rappresenta la storia, il presente ed il futuro del basket in città. Siamo entusiasti dei risultati ottenuti, così inaspettati e, per fortuna, arrivati. Nel mese di aprile si sono realizzati dopo una sospensione per Covid eventi sportivi di basket molto importanti che hanno portato a Pesaro oltre 18.000 presenze da tutta Italia. Altri ne arriveranno. Ma in un momento così delicato dell’economia e consapevoli che realizzare un grande evento in città richieda lavoro, tempo e sacrifici, non possiamo accettare incondizionatamente alcuna imposizione. E’ semplicistico, riduttivo e non esprime la lungimiranza organizzativa di cui abbiamo bisogno. L’evento Tecnocasa, in questo particolare momento storico è importante e necessario sia per la ricaduta diretta sul territorio, con le sue 9.000 presenze, sia perché conferma la capacità di realizzare eventi aziendali che qualificano la nostra città e sia perché dimostrano il lavro per destagionalizzare l’offerta turistica dei prossimi anni. Rinunciare alla convention è impensabile: si avrebbero ripercussioni economiche dirette per la richiesta danni da parte dell’organizzatore, compressione dell’’indotto (alberghi, b&b, ristoranti), perdita di credibilità della nostra città oltre che la preclusione, per i prossimi anni, di realizzare nuovamente questa iniziativa. In poche parole, un disastro. Auspichiamo quindi per l’interesse di tutti, della città in primis, che le parti interessate trovino una soluzione quanto prima avendo la forza di trasformare un problema in quello che realmente è: una opportunità per la nostra città".

Nardo Filippetti condivide l’opinione di Apa. "E’ necessario – aggiunge – collaborare e cercare elementi di contatto. Venire meno ai patti non è mai positivo: non sarà credibile per nessuno organizzare un evento a Pesaro". Gasparini aggiunge parole da tifosa: "Vado a vedere le partite con mio figlio, piccolo giocatore e con dei miei amici. Il basket è nel dna cittadino. Ma i patti si mantengono. Pesaro ha bisogno di essere conosciuta: è importante che della nostra città se ne parli bene. Solo metà degli italiani e sono stata ottimista, sa dell’esistenza di Pesaro. Per quanto ultimamente gli alberghi lavorino di meno con Tecnocasa perché è risaputo che vanno più in Romagna a pernottare, comunque resta la questione di serietà. Vitrifrigo lavora molto con convention e iniziative, se circola la voce che non rispettiamo i contratti, il danno di immagine è immediato. Non è un discorso da bottegaio il mio, perché se dovessi parlare di me io non ho quasi nessuno prenotato, ma non è ammissibile leggere in prima pagina di problemi del genere. Non possiamo perdere di credibilità".

Solidea Vitali Rosati